La ripartenza dei tornei giovanili

Presentato il 34° Torneo Caravella: il primo grande torneo giovanile di calcio, a Genova, da inizio pandemia

Grande festa all’Auditorium di via Molassana per il ritorno di uno degli eventi sportivi più attesi in Valbisagno e a Genova. Dall’11 al 18 aprile scenderanno in campo a Ca de Rissi 137 squadre

Trofeo Caravella Molassana

Genova. È stata presentata, all’Auditorium di via Molassana 74E, la 34ª edizione del Trofeo Caravella,lo storico torneo di calcio giovanile organizzato dal Molassana Boero durante la settimana di Pasqua.

Per il ‘Caravella’ si tratta di un ritorno dopo tre anni di stop forzato a causa della pandemia da Covid-19. Trattandosi di un torneo, che storicamente si svolge durante le festività pasquali, a Genova sarà a tutti gli effetti la prima grande manifestazione calcistica giovanile a ripartire dopo la pandemia.

La 34ª edizione, aperta a bambini e ragazzi dalla leva 2016 fino alla leva 2005, si svolgerà dall’11 al 18 aprile: sono 137 le squadre pronte a sfidarsi sui terreni verdi dell’impianto di Ca’ De Rissi, da sempre palcoscenico esclusivo del “Caravella”. Tra le squadre partecipanti ci saranno le principali realtà calcistiche genovesi e liguri, oltre al Bacigalupo, nota società di Torino. Parteciperanno anche tre società professionistiche: Genoa, Sampdoria e Virtus Entella.

Durante l’intero svolgimento della manifestazione sarà presente, come da tradizione, lo stand gastronomico.

Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti il presidente del Municipio Media Valbisagno, Roberto D’Avolio, il consigliere delegato allo Sport del Comune di Genova e consigliere regionale Stefano Anzalone, il presidente della FIGC ligure Giulio Ivaldi, il delegato della FIGC genovese Claudio Bianchi, il presidente di UNICEF Liguria Franco Cirio e il dirigente scolastico dell’Istituto Majorana-Giorgi, che ha gentilmente concesso al Molassana Boero l’uso del parcheggio.

Il presidente del Molassana Boero, Giuliano Michelotti, e lo staff rossazzurro hanno accolto gli ospiti e i numerosi dirigenti delle società partecipanti che hanno accolto l’invito della società. “La parola d’ordine, per i tanti ragazzi che prenderanno parte al Trofeo, dev’essere una sola: divertimento spiega il presidente Michelotti. “Mi auguro che questa manifestazione possa essere il trampolino di lancio per la ripartenza di tutti i grandi tornei organizzati a Genova e in Liguria“.

“È un grande orgoglio sapere che la Valbisagno sarà il punto di ripartenza per tutta la città di Genova” commenta il presidente del Municipio Roberto D’Avolio, che ha voluto anche ringraziare i tanti volontari del Molassana Boero che rendono possibile l’evento. “Ripartire con i tornei – prosegue – era importante soprattutto per i ragazzi. A loro dico di divertirsi e custodire con cura i ricordi legati al Trofeo Caravella: tra 30 anni la racconteranno ai loro figli come un’esperienza bellissima“.

“Il Trofeo Caravella è un torneo veramente importante per tutta la città” conferma il consigliere Stefano Anzalone. “Una manifestazione che coinvolge le famiglie e i ragazzi, facendo passare loro una Pasqua alternativa, all’insegna dello sport e di momenti di grande convivialità. Grazie a eventi come questo lo sport consolida il rispetto reciproco tra le persone”. 

“Già nell’estate 2020, durante la pandemia, lo sport è riuscito a ripartire con gli EduCamp, ed è stato la forza trainante per tanti ragazzi che, come tutti noi, erano rimasti chiusi in casa per molto tempo” ricorda il presidente della FIGC ligure Giulio Ivaldi. “Adesso ripartono anche i tornei: ero presente alla prima edizione del Trofeo, nel 1987. Negli ultimi due anni mancava a tutti essere a Molassana il lunedì dopo Pasqua per le premiazioni. Quest’anno, finalmente, non mancheremo”.

“Il Trofeo Caravella è un’occasione per spiegare ai ragazzi il ruolo importante che hanno nella società” spiega il presidente di UNICEF Liguria Franco Cirio. “UNICEF ha scelto di patrocinare il Trofeo perché promuove i valori e gli ideali presenti nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia. Se noi rispettiamo questi diritti, ascoltiamo i bambini e prendiamo esempio da loro, costruiremo un futuro migliore”.

 

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