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Porto, una piattaforma extra per le riparazioni navali e nuovi riempimenti a Pra’ nel position paper di Confindustria

Sono alcuni dei suggerimenti degli industriali per lo sviluppo dello scalo. Risso: "La nuova diga permetterà maggiori funzioni"

Genova. Mesi di lavoro e di confronto fra gli associati e non poche complicazioni – come ammesso tra le righe dagli stessi vertici di Confindustria Genova – ma questa mattina le imprese genovesi hanno finalmente presentato il loro “position paper”, ossia un documento di indirizzo incentrato su vari aspetti del possibile sviluppo portuale.

“In sostanza portiamo alle istituzioni, all’autorità di sistema portuale, ai soggetti che hanno competenza sulle decisioni e alla città – dice il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso – quali sono i desiderata delle aziende per sperare di crescere ulteriormente e per evitare il rischio di recessione occupazionale”.

“Il position paper è il nostro contributo al ridisegno complessivo del porto e della città, che troverà sbocco nel nuovo piano regolatore portuale”, sottolinea.

La base di tutto sarà il progetto della nuova diga foranea che permetterà di “giocare” maggiormente su spazi e logistica. Risso, insieme al vicepresidente Beniamino Maltese, ha illustrato i 6 ambiti di intervento (+1) su cui ci si attendono novità e investimenti (pubblici e privati).

“Abbiamo indentificato sei settori funzionali dove il piano regolatore dovrà operare – spiega Maltese – il primo è quello del piano delle riparazioni navali e della nautica, la diga permetterà un’espansione a mare che renderà queste imprese più competitive”.

Nei disegni di Confindustria proprio davanti alla darsena e al Waterfront levante ci potrebbe essere spazio per una nuova “piattaforma” (il termine utilizzato) e quindi per dare alle aziende delle riparazioni quelle aree tante volte anelate.

“La cantieristica è un settore ad alta densità lavorativa quindi potete immaginare quanti effetti importanti avrebbe un ampliamento di questo tipo sia per i dipendenti diretti sia per l’indotto”, ipotizza il vicepresidente degli industriali genovesi.

L’altra novità notevole riguarda la parte opposta del porto, tra Pra’ e Voltri. Confindustria immagina un nuovo riempimento a ponente dell’attuale Psa. “Avrebbe un impatto quasi nullo sul territorio e permetterebbe di sviluppare ulteriormente i traffici”.

Tra i temi sollevati anche quello della necessità di nuovi accosti per le crociere e i traghetti e una rete di mobilità integrata per chi arriva e parte da Genova, una migliore integrazione nave – ferro per i bacini di Sampierdarena, un’accelerazione sull’intermodalità di collegamento con l’aeroporto che, come tutti i city airport, rischia altrimenti di soffrire a causa del crollo dei viaggi business e poi una migliore organizzazione degli spazi dell’area Sestri, Multedo, Pegli. Durante la conferenza stampa è rimasto appena sfiorato il tema del dislocamento dei depositi chimici.

Tra le priorità anche la definizione di un porto sostenibile in linea con l’Agenda 2030 e con la “norma 55”, per confermare anche in futuro Genova come primo porto italiano e configurarlo sempre di più come punto di riferimento per i mercati Ue.

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