Si può fare

Peste suina, verso il primo fine settimana con i ‘boschi aperti’. Domani l’ordinanza di Regione Liguria

Potremo tornare (solo) sui sentieri con alcuni piccoli accorgimenti. Ma restano ancora tanti i nodi da sciogliere

turismo entroterra

Genova. Boschi nuovamente accessibili seguendo qualche piccola regola di prevenzione, come l’igienizzazione delle scarpe e la raccomandazione di evitare i fuori sentiero. Queste le principali novità che potrebbero essere contenute nell’ordinanza che Regione Liguria presenterà domani e che di fatto potrebbero riaprire alle attività outdoor i boschi di Genova e della Liguria in convivenza con la peste suina ancora circolante.

Grande attesa quindi per un provvedimento regionale che arriva dopo una lunga triangolazione tra Genova Roma e le tante associazioni e imprese dei territori. Un dialogo talvolta anche aspro che è arrivato fino in Parlamento dove ieri è stato approvato il disegno di legge per la conversione del decreto emanato dal governo per far fronte all’emergenza legata all’esplosione della Psa.

Ma dal punto di vista del vasto mondo dell’outdoor, quello alle porte potrebbe quindi essere il primo fine settimana di ‘libertà’, anche se con qualche accorgimento. Un boccata d’ossigeno per i singoli ma anche per le tante associazioni e imprese del territorio che proprio nella stagione primaverile appena iniziata avevano puntato per provare a rimettere i conti a posto dopo due anni di pandemia.

cinghiali cinghiale bisagno

E i ristori? Dal governo al momento sono stati stanziati 50 milioni esclusivamente per il settore suinicolo, e da questi sono stati stralciati i 10 affidati al Commissario straordinario che nelle prossime settimane inizierà a fare installare nuove recinzioni nelle zone in cui la peste suina ha picchiato in maniera particolare, tra cui la Val Bisagno, trascinata nella bolgia delle restrizioni dal ritrovamento di una carcassa infetta nei pressi dello svincolo di Staglieno lo scorso gennaio.

Nel frattempo Regione Liguria, su proposta del vicepresidente Alessandro Piana, sta predisponendo un piano per installare una nuova rete di cartellonistica ad hoc da disseminare sui principali sentieri di Genova e Savona, con tutte le informazioni e gli accorgimenti da adottare per continuare il contenimento dell’epidemia anche da parte di coloro che torneranno a frequentare i boschi.

Tanti ovviamente ancora i nodi da sciogliere da cui probabilmente nasceranno nuovi contrasti. In primis l’abbattimento dei tantissimi cinghiali che popolano i nostri territori.  “Credo che sia stato fatto un ottimo lavoro per contrastare questa epidemia, evitando stalli – ha commentato Francesco Bruzzone – Ora il testo passerà alla Camera, dove crediamo si possa arrivare ad una rapida approvazione”. Il senatore leghista, da sempre riferimento per il mondo della caccia ligure e non solo, sottolinea come risolutivo il via libera all’abbattimento massiccio dei cinghiali, cosa che aveva scatenato forti reazioni dal mondo animalista, più volte in piazza per provare a ‘salvare’ i cinghiali del Bisagno. E che probabilmente torneranno a farsi sentire. Alla Regione l’arduo compito di trovare un equilibrio. Se sarà possibile.

Peste suina, animalisti in piazza De Ferrari:

Aperta ancora la questione delle recinzioni, che dovrebbero arginare gli spostamenti degli ungulati evitando l’espandersi della zona infetta, oggi in parte contenuta dai tracciati delle due autostrade A7 e A26. Ed proprio su questi tracciati che potrebbero sorgere nuove recinzioni, anche se le modalità e le dimensioni sono ancora da chiarire. Una incertezza che ha messo sul piede di guerra alcune associazioni, come il “Coordinamento popolare Boschi per Tutti”, che più volte ha chiesto chiarimenti sulla questione, preparandosi a dar battaglia sull’argomento.

E poi il fronte della politica. Secondo il senatore Mattia Crucioli, infatti, l’ordinanza di Regione Liguria potrebbe incappare nelle pieghe dei regolamenti comunitari e delle direttive sanitarie che prevedono una buffer zone di 6 chilometri dai luoghi di ritrovamento di casi di Psa, cosa che metterebbe a rischio le deroghe per le vallate e i monti più prossimi a Genova. 

Nel frattempo dai monitoraggi continua l’aggiornamento dei ritrovamenti di carcasse infette, con sei nuovi casi, tutti in territorio piemontese in provincia di Alessandria: ad oggi sono 80, sei in più rispetto all’aggiornamento precedente, 48 per positività in Piemonte, 32 per positività in Liguria.

Insomma, il prossimo fine settimana potrebbe essere quello della svolta. Pioverà probabilmente sabato, e domenica il cielo sarà nuvoloso con pochi sprazzi di sole, “ma potrebbe andare peggio, potremmo essere ancora chiusa in casa”, aggiungiamo parafrasando la famosa frase di un altrettanto famoso film. Domani sapremo il nostro destino dei prossimi mesi. Si può fare.

 

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