Si parte

Peste suina, scatta la seconda fase: via libera all’abbattimento dei cinghiali e alle recinzioni

"Al necessario depopolamento si continuerà ad affiancare la ricerca attiva delle carcasse con campionamento e registrazione dei dati a cadenza settimanale nell'area infetta"

cinghiali cinghiale bisagno

Genova. Adozione di misure necessarie a scoraggiare l’urbanizzazione dei suini selvatici, depopolamento dei cinghiali, analisi a tappeto, rafforzamento delle misure di biosicurezza, sorveglianza tout court, cartellonistica sono le linee guida della seconda fase di eradicazione della peste suina africana che prevede l’eventuale costruzione di una seconda barriera artificiale di contenimento parallela alle autostrade A26 e A7.

La costruzione delle barriere inizierà prioritariamente dalle aree in cui sono stati riscontrati casi positivi a ovest dell’autostrada A26 e a est dell’Autostrada A7, con progetto suscettibile di modifiche in base all’andamento della situazione epidemiologica.

“Si apre una nuova fase – dichiara il vice presidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura Alessandro Piana -. Con l’emissione dell’ ordinanza n.1/2022 del Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana Angelo Ferrari si suggella il lavoro svolto finora dalla Regione Liguria e dalla Regione Piemonte. In particolare ci consente la definizione completa del protocollo di biosicurezza e del codice di comportamento da adottare nelle diverse aree e si autorizza in deroga, secondo standard stringenti che garantiscono una adeguata profilassi, il depopolamento dei cinghiali. A tutto il personale autorizzato verranno impartite le indispensabili nozioni di biosicurezza dal Servizio veterinario territoriale in collaborazione con l’Autorità Sanitaria regionale, previa richiesta degli Istituti Faunistici ricompresi nelle aree di restrizioni. Sostanzialmente ogni attività deve essere svolta sotto la supervisione e il coordinamento del Servizio veterinario competente“.

“Al necessario depopolamento si continuerà ad affiancare la ricerca attiva delle carcasse con campionamento e registrazione dei dati a cadenza settimanale nell’area infetta, dando priorità alle zone più esterne o dove non sono stati ancora segnalati capi positivi alla peste suina – sottolinea Piana – Il monitoraggio permane anche nell’area cuscinetto con cadenza bisettimanale. D’intesa con il commissario Ferrari stiamo perseguendo tutte le azioni scientificamente utili per il contenimento e l’eradicazione del virus, consentendo così il graduale ritorno alla normalità

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