Decisione

Parco Nazionale di Portofino, tutto da rifare: il Tar annulla la perimetrazione, ecco cosa succede

Azzerati i confini proposti dal ministero, si riparte dalla proposta della Regione: coinvolgere solo i 3 Comuni attuali e includere l'area marina protetta

Generico marzo 2022

Portofino. Tutto da rifare per la perimetrazione del Parco Nazionale di Portofino. Il Tar della Liguria ha accolto il ricorso presentato da 9 Comuni del Tigullio e del Golfo Paradiso (Avegno, Cicagna, Coreglia, Chiavari, Portofino, Rapallo, Recco, Santa Margherita, Tribogna) coinvolti dalla perimetrazione provvisoria dell’Ispra che estendeva i confini dell’attuale parco regionale fino a comprendere 11 Comuni rispetto ai 3 odierni (Camogli, Santa Margherita Ligure, Portofino). Favorevoli alla proposta solo Camogli e Zoagli.

I Comuni ricorrenti contestavano la legittimità del provvedimento di perimetrazione provvisoria del parco nazionale di Portofino e di adozione delle relative misure di salvaguardia. Con ricorso per motivi aggiunti, l’impugnazione è stata estesa al sopravvenuto provvedimento costitutivo del comitato di gestione provvisoria del parco. La seconda sezione del Tar della Liguria ha quindi annullato i provvedimenti impugnati.

“La Regione Liguria ha riscontrato la richiesta istruttoria con una nota del competente assessore che, oltre a contestare il modus procedendi del ministero, propone che la perimetrazione provvisoria del parco nazionale sia fatta coincidere con i confini del parco regionale e che le misure di salvaguardia corrispondano alle disposizioni dell’attuale piano del parco – spiega il Tar Liguria nelle motivazioni delle sentenze -. Il provvedimento di delimitazione provvisoria non fa menzione di tale apporto, limitandosi a richiamare una successiva nota con cui lo stesso assessore aveva chiesto un incontro con il ministri. Le motivazioni degli atti non tengono conto dei pareri di Comuni e Regione, anche con specifico riferimento alle misure di salvaguardia. Ciò non equivale a dire che la perimetrazione provvisoria del parco nazionale, con le relative misure di salvaguardia, presupponga necessariamente una previa intesa con la Regione, ma solo che l’attività valutativa non può pretermettere i punti di vista espressi dai soggetti coinvolti nel procedimento e che, nel caso di dissenso, le opzioni prescelte devono essere corroborate da una congrua e adeguata motivazione”.

Siamo soddisfatti della pronuncia del Tar che segna il punto di partenza per avviare un percorso realmente partecipato con il territorio per stabilire in primis regole condivise su cui ragionare per il futuro, mantenendo come punti fermi la valorizzazione e il rispetto dell’ambiente”, commentano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il vicepresidente Alessandro Piana insieme al presidente del parco naturale regionale di Portofino (e sindaco del borgo omonimo) Matteo Viacava.

Che cosa succede adesso? Si riparte in sostanza dalla controproposta della Regione: lasciare quasi invariati gli attuali confini del parco regionale, includendo tutto il territorio dei Comuni già compresi (Camogli, Portofino e Santa Margherita) e aggregando anche l’area marina protetta. Se passasse questa linea, bocciata dall’Ispra anche se il parere dell’istituto non è vincolante, il nuovo parco nazionale avrebbe un’estensione terrestre di 1.700 ettari, che secondo la Regione sarebbero raddoppiati considerando l’area marina. In ogni caso diventerebbe uno dei parchi nazionali più piccoli d’Italia.

Un’alternativa è quella avanzata da Anci Liguria che prevedeva 7 Comuni (Camogli, Portofino, Santa Margherita, Zoagli, Rapallo, Chiavari e Coreglia) e l’inserimento dell’area marina protetta. Così sarebbero 2.940 ettari. Il perimetro disegnato dall’Ispra invece misura 5.363 ettari.

“La perimetrazione iniziale, frutto di una precedente sentenza che aveva costretto il ministero a saltare il percorso partecipativo – prosegue Toti – era stata imposta dall’alto e per questo osteggiata fin da subito da tutti i sindaci del territorio, di cui non venivano rispettate esigenze e istanze. Come Regione Liguria ci siamo quindi immediatamente schierati al fianco delle nostre comunità locali: da parte nostra non vi è un’ostilità preconcetta al parco, ma è evidente che non si possa prescindere dalle caratteristiche del Parco di Portofino, un unicum nazionale, fondamentale anche per il nostro turismo e la nostra economia”.

LE REAZIONI

“È stata fatta chiarezza su una procedura che, fin da subito, avevamo definito inusuale – spiega il vicepresidente Piana – e che non era riconosciuta favorevolmente dai territori. L’annullamento del decreto del ministero della Transizione ecologica segna dunque il ritorno alle regole precedentemente vigenti, dandoci modo di ripartire da qui. Occorre ricominciare da questa larga intesa territoriale per avviare nuove e più proficue interlocuzioni con gli uffici del ministero, che sicuramente non saranno indifferenti alle richieste della Liguria. L’esperienza ci dimostra come la competitività e l’attrattività del territorio siano sempre frutto di politiche lungimiranti, che poggiano su un ampio background territoriale”.

“Il Comune di Portofino – sottolinea Viacava – ha censurato non l’idea o l’obiettivo del Parco Nazionale in sé ma il metodo e il rischio che Portofino diventasse un brand commerciale snaturato, staccato dal suo territorio. Portofino è uno dei tre Comuni che, insieme a Santa Margherita Ligure e Camogli, nel 1935 ha dato vita al Parco Regionale ancora vigente: siamo abituati a convivere con i vincoli e a darci da fare per proteggere il nostro fragile territorio, compatibilmente con le risorse disponibili, umane ed economiche, queste ultime sempre più al lumicino. Con questa sentenza per il Comune di Portofino non cambia nulla sotto il profilo dell’impegno: saremo, anzi, ancora più motivati nel portare avanti progetti che portino risultati al nostro ambiente. A breve – conclude – contiamo di presentare al pubblico un progetto su cui stiamo lavorando da mesi insieme alla nostra partecipata Portofino Mare Srl e all’ente parco che detterà un nuovo corso anche in questo contesto”.

” Da tempo mi batto contro l’istituzione del Parco Nazionale calata dall’alto senza ascolto e confronto con i diretti interessati – commenta il consigliere regionale di Forza Italia Claudio Muzio -. Da subito ho definito il decreto annullato oggi dal Tar come un esproprio di territorio ai Comuni e alle comunità locali, un commissariamento di fatto delle aree coinvolte: per questo non posso non accogliere con grande soddisfazione la pronuncia del tribunale amministrativo. Il decreto annullato avrebbe fatto ricadere sulle zone interessate una serie impressionante di vincoli, che avrebbero finito col penalizzare gravemente coloro che il territorio lo vivono per davvero, lo curano e su di esso investono. Del resto, la stessa istituzione del Parco Nazionale con un emendamento alla Finanziaria 2018 presentato da un senatore del Pd di Sarzana senza previo confronto con tutti gli Enti coinvolti, la dice lunga su questa vicenda e conferma che il pesce puzza dalla testa. Quella di oggi è una vittoria dei Comuni e della Regione che hanno presentato e sostenuto il ricorso. In attesa di ulteriori sviluppi, possiamo dire che con la sentenza del TAR è stata scritta una bella pagina in difesa dei territori e della loro autonomia, che non può essere calpestata a piacimento per soddisfare nocive astrazioni ideologiche. Abbiamo bisogno di ritornare a prenderci cura dei terreni abbandonati e di interventi sul dissesto idrogeologico. Non abbiamo bisogno di un altro Parco oltre a quello regionale che esiste già. L’ho sempre detto e lo confermo”.

“Si tratta di un provvedimento che aprirà un precedente storico di grande rilevanza – ha commentato il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco –. il Comune di Rapallo infatti ha contestato al ministero, in primis, il metodo attraverso il quale erano stati disegnati i confini del parco senza tenere minimamente conto delle esigenze e delle specificità dei territori coinvolti. Una imposizione caduta dall’alto che non poteva essere di certo accolta dai comuni interessati dal provvedimento. Un doveroso ringraziamento all’avvocato Luigi Cocchi per l’ottimo lavoro svolto”.

“Apprendo con piacere la notizia che è stato accolto il ricorso del Comune di Santa Margherita Ligure – dice il sindaco Paolo Donadoni – specialmente per le motivazioni che mettono in luce come il problema giuridico risiedesse nel non considerare le osservazioni avanzate dal Comune e quindi nel non motivare il perché non fossero state accolte. La motivazione è un obbligo giuridico, quindi vuole dire che queste motivazioni un senso in realtà lo avevano e il non averle considerate ha motivato il fatto dell’accoglimento del nostro ricorso. Ora si ritorna da dove si era partiti, quindi tutti i problemi che abbiamo avuto in questo frangente, con la fase intermedia che coinvolgeva anche zone urbanizzate della città, vengono superati e speriamo a questo punto che la nuova delimitazione segua un itinerario di dialogo e confronto che tenga conto delle ragioni espresse dal Comune”.

“Secondo il Tribunale i provvedimenti ministeriali sono illegittimi in quanto non hanno tenuto in alcuna considerazione le osservazioni mosse da Regione Liguria e dai Comuni e hanno disatteso immotivatamente le richieste di differente perimetrazione avanzate dalle varie Amministrazioni del territorio – affermano in una nota i consiglieri regionali della Lega Alessio Piana e Sandro Garibaldi -. Al momento, dunque, il Parco Regionale di Portofino torna ad assumere i precedenti confini e le precedenti regole. Abbiamo sempre sostenuto che un Parco nazionale non potesse nascere attraverso un’imposizione calata dall’alto senza tener conto del volere dei territori. Ci auguriamo che dopo questa pronuncia si creino le condizioni per trovare con il Ministero dell’Ambiente una soluzione condivisa con il territorio”.

“La sentenza del Tar sul Parco Nazionale di Portofino non cancella i ritardi della Regione nel coinvolgimento del territorio e nell’avvio dell’iter costitutivo, il vero punto da cui è partito il ricorso iniziale che ha portato alle decisioni del Ministero, oggetto dell’impugnativa – commenta in una nota Luca Garibaldi, il capogruppo del Partito Democratico in Regione -. La Regione non provi a fare ripartire il discorso da zero, cosa che costituirebbe nei fatti la fine del Parco Nazionale di Portofino. In questi mesi molti Comuni hanno già avanzato la volontà di essere inclusi con proprie proposte di perimetrazione: si riparta quindi dalla proposta di Anci da sette Comuni, condivisa da tutti, e si riapra da lì la discussione sul territorio, perché se da un lato la procedura di costituzione del Parco Nazionale con sentenza è stata sicuramente una supplenza della politica, non si può pensare di ripartire dalla mera riproposizione dei confini del Parco Regionale, quando dal territorio sono arrivate indicazioni di disponibilità e apertura che la Regione non ha voluto finora cogliere”.
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