Palermo. Ore 22:41, l’incubo si ripete. Un gol di Trajkovski al 93’ in seguito ad una partita praticamente nulla da parte della Macedonia del Nord zittisce il Renzo Barbera, l’Italia è fuori da un’edizione dei Mondiali per la seconda volta consecutiva. Non era mai successo nella storia, un nuovo momento di vuoto per il movimento calcistico nazionale da cui però, adesso, uscire sarà davvero difficilissimo. La formula magica di Mancini ha smesso di essere efficace successivamente all’entusiasmante vittoria dell’Europeo traghettando Chiellini e compagni verso una vera e propria disfatta.
Una sconfitta quella di stasera che oltretutto, per come è arrivata, pone sul banco dei capi d’accusa principalmente l’approccio e il tipo di atteggiamento mostrati da parte degli Azzurri. Occasioni banali sprecate, tanta presunzione e poca sostanza: l’Italia si è laureata regina d’Europacon un gruppo magnifico capace di far innamorare milioni di italiani, un collettivo che, tuttavia, sembrerebbe ormai essere stato spazzato via.
Purtroppo ancora una volta, come accaduto durante l’interregno targato Ventura, le avvisaglie di una squadra in estrema difficoltà sono state troppo sottovalutate o minimizzate, un rilassamento generale che ha accompagnato la nazionale verso il triste epilogo maturato questa sera. Adesso la prima domanda non potrebbe che essere: come fare per riuscire nuovamente a rialzarsi? Parlare di cambio di mentalità soprattutto a livello di club appare forse scontato, ma non farlo potrebbe affossare definitivamente il nostro movimento.
Nel frattempo probabilmente si proseguirà con i soliti noti, giocatori che, dopo aver toccato con mano il paradiso quest’estate, hanno accusato la “sindrome della pancia piena” senza riuscire a qualificarsi alla fase finale di un Mondiale che, da sogno, si è trasformato in un vero e proprio tabù. Appuntamento al 2026 (forse).