Piano caruggi

Lo strano caso delle telecamere di sicurezza al Carmine chieste dalla sinistra, sabato assemblea di quartiere

Fratelli d’Italia e Pd si astengono sulla mozione di A Sinistra in consiglio municipale Centro est

Generico marzo 2022

Genova. La sicurezza non è di destra o di sinistra, si sente ripetere spesso in campagna elettorale. Tuttavia è pur vero che quello delle telecamere di videosorveglianza è da sempre un tema caro al centrodestra, e in particolar modo alla Lega. Basti pensare a tutte le installazioni di occhi elettronici avvenute in città e per cui l’amministrazione ha sempre sottolineato la paternità dell’allora ministro dell’Interno Salvini.

Sorprende quindi la dinamica relativa a una mozione presentata nei giorni scorsi in municipio Centro est – municipio governato dalla Lega appunto – con la prima firma di Paola Bellotti, consigliera di A Sinistra, per l’installazione di “sistemi di videosorveglianza ai fini della tutela della sicurezza del quartiere del Carmine, in prossimità di zone segnalate dai cittadini”.

La mozione – che in quanto tale non equivale a una delibera o all’installazione vera e propria delle telecamere ma invita il presidente di municipio ad attivarsi presso il Comune affinché proceda con le eventuali installazioni – è stata approvata con quattro astensioni, quelle di due consiglieri del Pd (Cattaneo e Belgrano), una di Fratelli d’Italia (Bellomo) e una del gruppo misto (Curtaz).

Basterebbe questa teoria di posizionamenti a rendere peculiare l’episodio, se non fosse per il prologo. Ovvero una situazione di incomprensioni tra alcuni cittadini e la consigliera che ha presentato la mozione. Bellotti, infatti, dice di avere elaborato il documento sulla base di una raccolta firme da parte di alcuni cittadini.

Altri cittadini, però, sostengono di non aver mai visto petizioni in tal senso. O comunque, di non avervi aderito. Per questo nei giorni scorsi sulle chat di quartiere si sono susseguiti scambi civili ma piccati sull’evoluzione del caso.

“Ho parlato con alcune persone che hanno raccolto un centinaio di firme – precisa Bellotti a Genova24 – la petizione è stata inviata oltre che al municipio, anche al Comune e alla prefettura e riguarda persone che svolgono attività sociali, anche con minori, e per cui il fatto che in alcuni vicoli si svolgano attività di spaccio e consumo di sostanze è un grave problema, ci tengo a sottolineare che la mozione non è una mia idea ma un’iniziativa che arriva dai cittadini, inoltre ho avvertito sulla chat di quartiere che avrei presentato la mozione”.

Per cercare di trovare un punto di incontro e chiarire richieste ed esigenze, questo sabato 19 marzo, il tema sarà portato all’attenzione di un’assemblea pubblica in piazza dell’Olivella. L’appuntamento, organizzato dall’associazione Carmine Cittadini in movimento è a partire dalle 10.30. Ad accompagnare la questione telecamere un sondaggio che sarà sottoposto ai partecipanti e in cui si chiede l’opinione favorevole, contraria o condizionata (solo a luoghi frequentati da minori) all’installazione delle telecamere.

Secondo quanto spiegato dalla proponente durante l’ultima seduta del consiglio municipale, le telecamere dovrebbero costituire uno strumento di deterrenza per situazioni di spaccio e microcriminalità verificate con frequenza e intensità crescente negli ultimi mesi. Gli impianti di sorveglianza sarebbero installati in alcune vie tra cui salita Negrone Durazzo, vico Fragola, vico della Prudenza, vico dello Zucchero, vico del Cioccolatte, piazza della Giuggiola, salita San Bernardino, salita Carbonara, con la possibilità di estensione all’androne di Salita Negrone Durazzo che conduce all’autorimessa privata.

Come noto, le telecamere registrano gli accadimenti live e inseriscono le immagini su un server di proprietà del Comune, nel circuito Città sicura, a disposizione diretta delle forze dell’ordine.

Secondo i cittadini più perplessi, però, lo strumento della telecamera è lesivo della privacy. Secondo altri non è attraverso le telecamere che si combattono criminalità e abuso di sostanze soprattutto da parte dei più giovani ma con progetti sociali e di inclusione.

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