Da risolvere

Linea del Campasso, gli interventi sulla pila del ponte Polcevera non compatibili con l’oleodotto Sigemi

L'osservazione è arrivata direttamente dall'azienda specializzata in stoccaggio di prodotti petroliferi: "Senza adeguamenti, niente nulla osta al progetto"

trave ponte polcevera linea campasso

Genova. Le opere di rinforzo di una delle pile del ponte ferroviario che attraverserà il Polcevera ad oggi non sono compatibili con un oleodotto che collega il Porto Petroli di Multedo con l’impianto della Sigemi. E per questo motivo, al momento, dalla ditta i cui depositi sono collocati a San Biagio non è possibile avere il nulla osta per i cantieri di adeguamento della linea ferroviaria del Campasso relativa al collegamento con il Terzo Valico.

Questo è quanto emerge dalle carte depositate in questi giorni come osservazioni al progetto del collegamento ferroviario tra Bettolo e il bivio di Fegino via Campasso, vale a dire il collegamento del cosiddetto ultimo miglio tra il Terzo Valico e il porto di Genova Sampierdarena. Stando a quanto depositato dalla Sigemi, infatti, i lavori previsti su una delle pile che sostiene il ponte ferroviario Polcevera, destinato ad essere sostituito, interferisce con le tubature dell’oleodotto presenti in alveo: “La posizione dei geoblocchi perimetrali la pila del ponte risulta non compatibile in quanto in strettissima vicinanza, pressocchè sovrapposta con l’oleodotto attualmente in servizio – si legge nella relazione – e la loro posizione sulla spalla sinistra della pila deve essere necessariamente adeguata, non potendo essere appoggiati su un oleodotto in funzione“.

Ma non solo: anche durante la fase di lavorazione potrebbero sorgere dei problemi seri, per cui è richiesto un intervento di allungamento della “camicia di protezione” della stessa tubatura e la costruzione della pista di cantiere, prevista in alveo, più accentrata per avere una distanza minima di sicurezza di 3 metri da una condotta oggi sprovvista di guaina metallica di protezione. La richiesta dell’azienda è che tutte queste prescrizioni vengano soddisfatte per poter rilasciare il nulla osta definitivo per il progetto in questione. 

trave ponte polcevera linea campasso

Le osservazioni della Sigemi, però, non sono le uniche: come riportato sul sito di Regione Liguria, sono state evidenziate necessità “di chiarimento sull’analisi ‘dell’opzione zero’ e delle soluzioni alternative, che deve tenere più dettagliatamente conto della notata mancanza di intermodalità causata dalla sagoma limite P/C 45 nonché delle proposte descritte e argomentate nel contesto delle osservazioni. Chiarimenti sullo studio dell’impatto acustico-vibrazionale sia in fase di cantiere che di esercizio, anche in riferimento alla pendenza della linea in riattivazione e in merito alla segnalata incompatibilità tra i Modelli di Esercizio del Parco Rugna e del Parco Campasso e all’assenza di un Piano di Gestione del Rischio Merci Pericolose su tutta la tratta in progetto”.

Queste ultime richieste arrivano dal territorio, vale a dire dai cittadini e comitati che in questi mesi hanno passato al setaccio il progetto. “Fiero del lavoro svolto con molti amici e compagni, in primis il Comitato Liberi Cittadini di Certosa, il Presidente del V Municipio Valpolcevera, il collega Presidente della relativa II commissione,  i vari Comitati delle zone Ardoino – Landi, Fegino, delle scuole, gli ingenieri ambientali, e la dottoressa in Scienze ambientali – scrive Fabrizio Maranini Presidente Commissione Seconda del Municipio II Centro Ovest, da sempre in prima fila su questa vertenza – Le osservazioni della II Commissione del Municipio Centro Ovest sono arrivate agli enti di controllo, ai Consigli di Comune e Regione, alle Commissioni Ambiente di Camera e Senato ed ai Ministeri della salute e delle infrastrutture e mobilita sostenibili”.

Un ultimo aspetto che dovrà essere ulteriormente approfondito è quello legato alle tombinature dei corsi d’acqua che interferiscono col progetto, che secondo gli uffici regionali sono “state esaminate in modo sufficientemente completo ma al fine del rilascio degli atti di competenza si deve confermare la fattibilità dell’adeguamento dei tratti di canalizzazione di competenza di RFI, anche in seguito alla riattivazione della linea e deve essere trasmessa la verifica lo stato manutentivo, sotto il profilo strutturale, delle tombinature esistenti, poste al di sotto dell’area di intervento, al fine di escludere il cedimento, anche parziale, dei tombini con possibili ripercussioni sulle linee ferroviarie in superficie”.

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