Schermaglie

La maggioranza in Regione Liguria si spacca sui profughi (non ucraini ma afghani)

Lega e Fratelli d'Italia astenuti su un ordine del giorno del Pd, Cambiamo con Toti e Forza Italia votano insieme alla minoranza

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Genova. Nuova spaccatura nella maggioranza di centrodestra in Regione Liguria. Questa mattina i consiglieri di Forza Italia e di Cambiamo con Toti hanno votato insieme alla minoranza un ordine del giorno proposto dal Pd (risalente addirittura a sei mesi fa, ma slittato fino alla seduta odierna) che impegna la giunta a sostenere una serie di iniziative di “solidarietà, accoglienza e concreta vicinanza al popolo afghano”. Astenuti invece Lega e Fratelli d’Italia.

L’oggetto del contendere è stato principalmente il passaggio in cui si impegna la giunta “a chiedere che l’Italia e l’Europa si impegnino per garantire corridoi umanitari per coloro che in situazione di pericolo dopo il 31 agosto sono rimasti nel paese ed in particolare coloro che hanno collaborato con la nostra missione, le donne single o sole con figli, le ragazze e persone LGBT+, le attiviste e attivisti per i diritti umani e coloro che sono politicamente esposti, le giornaliste e i giornalisti, gli insegnanti, gli studenti, le operatrici e gli operatori sanitari e sociali e chi ha lavorato in programmi umanitari e di sviluppo con le organizzazioni internazionali”.

L’assessora alle Pari opportunità Simona Ferro, esponente di Fratelli d’Italia, ha chiesto di stralciare quella parte dell’impegnativa, ma la proposta non è stata accolta dal capogruppo del Pd Luca Garibaldi. “Quanto visto oggi in aula mi sembra assurdo e se me lo avessero raccontato non ci avrei di certo creduto – ha commentato il capogruppo di FdI Stefano Balleari –. La sinistra ligure vuole distribuire le patenti di idoneità a chi può venire in Italia scappando dalla guerra. Io non so con che coraggio ci possa mettere davanti a persone che scappano da una guerra e fare dei distinguo assicurando agli uni un ingresso mentre si condannano gli altri a restare a rischiare la vita. Per l’assessore e per la giunta sarebbe passato l’ordine del giorno se non ci fossero stati i distinguo applicati dalla minoranza che non solo non condividiamo, ma riteniamo offensivi soprattutto di fronte alla tragedia molto simile che oggi il popolo ucraino sta vivendo. La sinistra ha detto che noi ci opponiamo perché nel loro ordine del giorno compare la parola LGBT+ non è così. Noi per chi scappa dalla guerra non facciamo distinzione di orientamento sessuale, ma nemmeno differenza di sesso, religione ed razza. Che la sinistra mi risponda in sincerità: avete il coraggio di speculare sulla tragedia di due popoli per un like in più? A parti invertite anche voi avreste fatto la nostra stessa scelta”.

Ma anche altri punti non sarebbero stati condivisi da tutta la maggioranza. “La Lega è solidale nei confronti delle persone che scappano dalle guerre e non fa distinzioni – aggiunge il capogruppo della Lega Stefano Mai -. Siamo vicini ai profughi di tutti i colori e di qualsiasi nazionalità essi siano. Però nel documento presentato in aula dal Pd ci sono sostanzialmente tre cose sbagliate. La prima è quando si parla dell‘ampliamento della rete Sai (Sistema Accoglienza Immigrazione) perché questo rischierebbe di intercettare quell’immigrazione irregolare, che ovviamente non possiamo accettare. La seconda è quando si prevede di scaricare molto sui Comuni del territorio e, in tal senso, non si può citare il sindaco di Prato come simbolo di immigrazione corretta. La terza è che l’ordine del giorno del Pd chiedeva di mantenere un presidio diplomatico a Kabul, ma questo significherebbe riconoscere lo Stato talebano. Se il Pd non fosse stato interessato meramente alla polemica politica, avremmo potuto riportare il documento in commissione per le opportune modifiche e arrivare così a un testo congiunto adeguandolo a quello che sta purtroppo succedendo oggi tra Russia e Ucraina. Evidentemente, loro pensano agli afghani e non agli ucraini in fuga verso l’Italia”.

Diverso l’orientamento di Claudio Muzio, unico consigliere di Forza Italia: “Il tema della sofferenza degli uomini, delle donne, dei bambini che vivono in situazioni di guerra, di violenza, di sopruso, è prioritario rispetto a tutto e rispetto ad ogni ideologia. Questo è un principio sacrosanto, ancor di più oggi che abbiamo negli occhi le immagini, i volti e le storie che giungono dall’Ucraina. Avevo auspicato che i presentatori, con un gesto di generosità, modificassero il dispositivo dell’ordine del giorno in alcuni punti a mio avviso viziati da un approccio ideologico. A fronte del rifiuto di modifica da parte degli esponenti del Pd, il gesto di generosità l’ho fatto io, garantendo il mio voto favorevole”.

Angelo Vaccarezza, capogruppo di Cambiamo con Toti, pur condividendo i valori di riferimento dell’ordine del giorno ha chiesto di rinviare l’ordine del giorno in commissione per arrivare ad un testo condiviso. Al momento di votare, però, il suo gruppo si è schierato compatto on la minoranza.

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