La cerimonia

Il portico del Carlo Felice intitolato a Cerofolini. Bucci: “Amato dai genovesi, un esempio per ogni sindaco”

Scoperta la targa dedicata al sindaco tranviere. A ricordarlo la nipote Camilla Pallavicini e il presidente dell'Anpi Massimo Bisca

Genova. Intitolato questa mattina il portico del Teatro Carlo Felice, tra largo Pertini e galleria Siri, a Fulvio Cerofolini, sindaco di Genova dal 1975 al 1985, scomparso 11 anni fa.

“È un onore intitolare il portico del Teatro Carlo Felice a una figura indimenticabile della politica, della società e del mondo del lavoro della Genova del Novecento – commenta il sindaco Marco Bucci – Fulvio Cerofolini è stato per tutti il “sindaco tramviere”, una definizione che gli calzava a pennello visto che per tutta la sua vita rimase sempre un uomo del popolo, nel senso più nobile della parola. Un sindaco capace di stare vicino alle persone e di lavorare nell’interesse della collettività, portando avanti valori di libertà e giustizia. La sua lezione non è stata dimenticata”.

La scelta toponomastica ricorda che proprio all’allora primo cittadino Genova deve la ricostruzione del Teatro. “Ricordo soprattutto il fatto che fosse veramente amato dai genovesi – ha detto il sindaco – io penso che alle capacità intellettiva si debba sempre aggiungere anche il cuore e quando cervello e cuore si mettono assieme nascono personaggi importanti che riescono a dare dei colpi di timone e Fulvio Cerofolini è stato questo per la città”.

Il sindaco Marco Bucci aveva risposto subito all’appello dell’Anpi nel decennale dalla morte per dedicare uno spazio adeguato a ricordo del sindaco e Massimo Bisca stamani lo ha ringraziato-

Dal piccolo palco allestito nel portico dove è stata scoperta la targa il presidente dell’Anpi ha tracciato un lungo ricordo dell’amico che fu anche sindacalista della Cgil, presidente dell’Anpi, parlamentare e poi anche difensore civico.

”Io porto nel cuore sempre un’immagine – ha raccontato Bisca – l’uscita del feretro di Fulvio da palazzo Tursi: c’era la bandiera del partito socialista, la bandiera dell’Anpi e la bandiera della Cgil e senza averlo concordato con nessuno si cominciò a cantare Bella Ciao, una canzone che a lui piaceva molto e credo che da oggi chi passerà davanti a questa targa sia stimolato a conoscere la sua storia perché dei valori di Fulvio di giustizia sociale e di democrazia questo Paese ha bisogno per uscire dai giorni che ci aspettano”.

“E’ stato un grande dirigente sindacale e un grande sindaco – ha spiegato a margine della cerimonia – che aveva fra l’altro istituito i rendiconti trimestrali con la sua giunta e questo lo aiutava a governare e a sentire il polso di questa città. Voglio ricordare anche come nei momenti più duri del terrorismo è sempre stato vicino a noi lavoratori nel difendere la democrazia e girava senza scorta e senza macchina blindata. E poi grande dirigente dell’Anpi perché ha anticipato la svolta di portare a dirigere l’Anpi chi come me non aveva fatto la Resistenza”.

Per ringraziare Comune di Genova e Anpi è intervenuta anche la nipote di Cerofolini, Camilla Pallavicini: “E’ stato un socialista di una sinistra di popolo e di governo scomparsa probabilmente molto prima di lui ed è stato un uomo delle istituzioni. Sindaco di un periodo duro a cui si guarda talvolta con nostalgia”. “L’impegno sindacale, quello per la conservazione della memoria partigiana, la pipa, il Genoa sono il ricordo più comune di una figura caratterizzata ma non divisiva” ha agigunto guardando di fronte a sé esponenti dell’Anpi, della Cgil, del Pd come della Lega.

Anche il leghista Andrea Carratù, che come presidente del Municipio ha fatto da ‘cerimoniere’ all’appuntamento istituzionale, ha ricordato Cerofolini come “simbolo di come intendo io la politica, vicino al popolo”.

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