Ipotesi

Elezioni, progressisti a caccia del bis nei Municipi: due nomi per riconquistare il centro storico

Domani la riunione "preliminare" tra le forze della coalizione: per il Centro Est sul tavolo le candidature di Acquarone e Robotti, per i due municipi orientali spuntano Ponzano e Lolli

Generico marzo 2022

Genova. Molto difficile, se non impossibile, che domani (sabato) sia la giornata decisiva, ma probabilmente sarà quella in cui i nodi verranno al pettine. E ora il nodo più grosso, al tavolo di coalizione del centrosinistra che si riunirà alle 10.30 in vista delle comunali genovesi, è quello dei candidati alla presidenza dei Municipi. Ad oggi i giallorossi, pur essendo all’opposizione a Tursi, ne governano la maggior parte, sei su nove: un risultato che sarà arduo non solo da migliorare ma anche da eguagliare, come sussurrano tra i denti molti sostenitori “critici” della candidatura di Ariel Dello Strologo.

La prima matassa da sbrogliare sarà quella delle ricandidature dei presidenti uscenti, scontate in qualche caso, decisamente meno in altri. Il più sicuro in questo senso dovrebbe essere Roberto D’Avolio, saldamente alla guida della Media Valbisagno in quota Linea Condivisa (che non ha alcuna intenzione di sostituirlo). Scendendo lungo la vallata scalda i motori per il terzo mandato di fila Massimo Ferrante, membro della segreteria regionale del Pd, anche se la sua ricandidatura non piace alla sinistra più radicale.

In Valpolcevera è probabile il bis per Federico Romeo: sconfitto da Simone D’Angelo al congresso cittadino, potrebbe però restare in sella come esponente della minoranza Pd in quella che appare ancora una roccaforte dei progressisti. Sulla scheda del Centro Ovest, territorio in bilico negli ultimi anni, dovrebbe esserci ancora il nome di Michele Colnaghi, candidato già due volte (nel 2017 e nel 2018 dopo il commissariamento) per il Movimento 5 Stelle e diventato presidente nel 2020 in seguito al ribaltone giallorosso costato il posto al leghista Renato Falcidia.

Ben più turbolenta la situazione a Ponente. A saltare potrebbe essere infatti Claudio Chiarotti, esponente del Pd: al suo posto si ipotizza la candidatura di Rita Bruzzone, sia per dissidi interni sia per riequilibrare almeno in parte le quote di genere. Allo stesso modo non è scontato che si riproponga Mario Bianchi nel Medio Ponente, anche lui in quota Pd ma non gradito a tutta la coalizione.

Una delle sfide più interessanti per il campo progressista sarà il Centro Est, attualmente in mano alla Lega con Andrea Carratù. Secondo i ben informati sarebbero almeno due i nomi sul tavolo, entrambi nell’orbita dell’associazione Il Ce.Sto. tra le più attive nel centro storico. Uno è Andrea Acquarone, economista e scrittore, apprezzato soprattutto dal polo riformista (era stato candidato alle comunali nella lista Ge9Si di Arcangelo Merella) che però non è ancora entrato in campo e quindi non ha potuto dire la sua. L’altro è Emilio Robotti, attivista e fondatore dell’associazione Avvocato di strada, sponsorizzato soprattutto dal veterano Luca Borzani. Non solo due aree politiche, ma anche due generazioni a confronto, tenendo presente che il tema del “ringiovanimento” è uno dei principali tra quelli posti dal segretario dem Simone D’Angelo.

Gli altri due municipi che i giallorossi proveranno a strappare al dominio del centrodestra sono quelli orientali. Nel Medio Levante si parla con insistenza di Camilla Ponzano, iscritta al Pd e proposta a quanto pare dallo stesso Dello Strologo: urbanista e attivista, aveva fondato il movimento Riprendiamoci Genova insieme alle giornaliste Elisa Mangini e Jessica Nicolini che oggi fanno parte dello staff di Giovanni Toti (la prima ne è portavoce). Per il Levante sarebbe in pole position Roberta Lolli, anche lei in quota Pd ma invisa alle correnti di maggioranza, coordinatrice del comitato Campanule che si è opposto con successo al progetto della rimessa filobus a Quarto, ottenendone lo spostamento allo stadio Carlini.

L’impressione è che per sciogliere le riserve ci vorranno ancora diverse settimane, anche perché, da quanto trapela, l’incontro di sabato mattina avrà solo carattere “preliminare”. Sullo sfondo c’è un’altra variabile, poco citata ma reale: dal prossimo ciclo amministrativo aumenterà sensibilmente l’indennità di presidenti e assessori municipali, coi primi che andranno a guadagnare più di 4mila euro (lordi) al mese. Un fattore che certamente renderà il ruolo più ambito di un tempo, con prevedibili ripercussioni sulla partita delle candidature.

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