Roma. Stop dal 1° aprile al super green pass nei ristoranti all’aperto, dal 1° maggio stop al certificato rafforzato nei luoghi al chiuso come bar, ristoranti, piscine e palestre. Sempre dal 1° maggio basta mascherine in tutti i luoghi chiusi.
Sono queste alcune delle principali scadenze della road map tracciata dal decreto del governo per sancire l’uscita dallo stato di emergenza, stato di emergenza che scade il 31 marzo e non viene rinnovato. Le novità sono state illustrate nel pomeriggio dal presidente del consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Viene superato il sistema “a colori” delle Regioni anche se “continueremo il monitoraggio ma non ci saranno più le ordinanze” ha spiegato il ministro della Salute. Sarà smantellato anche il Cts e le attività relative alla campagna di vaccinazione e alla prevenzione saranno in carico a una sorta di unità speciale fino al 31 dicembre 2022 per poi passare in carico in maniera strutturata al ministero stesso.
Vengono anche superate le quarantene dei contatti, novità che riguarderà anche i non vaccinati: dovrà restare in isolamento soltanto chi è positivo al virus e non i contatti per i quali sarà sufficiente l’autosorveglianza. Questa misura – in vigore già dal 1° aprile – è particolarmente importante per le limitare le quarantene nelle scuole.
Ma la novità più importante riguarda l’obbligo di vaccino, che resta vigente ma non ci sarà la sospensione da lavoro: quindi per chi ha più di 50 anni, per lavorare, sarà sufficiente il green pass base. La sospensione dal lavoro resta invece solo per il personale sanitario di ospedali ed rsa, con un prolungamento dell’obbligo fino al 31 dicembre.
Dal 1° aprile torna al 100% la presenza dei tifosi negli stadi italiani, finora consentita al 75%.
“Manteniamo l’obbligo di mascherina al chiuso fino al 30 aprile. Il Governo avrà modo di verificare la curva e valutare le scelte ulteriori che possano essere necessarie o no”, ha sottolineato Roberto Speranza, in conferenza stampa, a chi gli ha chiesto se sia previsto un eventuale ritorno a misure restrittive in futuro, come nuovi obblighi sulle mascherine.
Il premier Mario Draghi ha ringraziato il ministro della Salute, i vertici del Cts, Silvio Brusaferro e Franco Locatelli, e i componenti del comitato scientifico per il lunghissimo lavoro svolto, ma anche il governo precedente e gli italiani stessi. “Spesso dicono che abbiamo uno scarso senso civico ma questo non è vero e gli italiani lo hanno dimostrato essendo tra le popolazioni con la percentuale più alta di vaccinati in Europa”. E poi le Regioni: “Il rapporto con loro è stato perfetto”.