Coco japan

Coco, l’influencer giapponese che ama il cappon magro e porta Genova nel mondo

Coco Japan ha oltre 400 mila follower sui suoi diversi canali social dove racconta la sua vita genovese tra cucina, botteghe e arte

Genova. Ha scelto Genova perché senza il mare non può stare e a differenza di altre grandi città italiane il suo centro ha tutto a portata di mano. Si chiama Coco Japan, viene dal Giappone e dall’alto dei suoi oltre 400 mila follower è una delle più seguite blogger e influencer della nostra città, dalla quale parla a tutto il mondo di cucina, salute e life style.

“Vivo a Genova da dieci anni e qua voglio restare per sempre – esordisce Coco, conosciuta al popolo della rete come Coco Japan – ho girato tutto il mondo e tutta l’Italia ma qua ho ritrovato tutto quello mi serviva. Come la mia città natale, Kobe, questa città è stretta tra mare e montagne, in clima delizioso. Perfetta”.

Quando è arrivata, ci spiega, non parlava l’italiano ma visto che l’inglese non è propriamente una “lingua franca” per il tessuto vivo del centro storico, presto ha dovuto darsi da fare, con ottimi risultati. “Esiste questo luogo comune dei genovesi poco ospitali e scontrosi – riflette – ma non è assolutamente vero, io ho incontrato disponibilità, aiuto e sostegno da moltissime persone”.

Coco a Genova studia all’Accademia delle Belle Arti, e in questi mesi ha coinvolto cento genovesi per la sua tesi sui ritratti: “E’ stato un modo per conoscere i miei follower ma anche passanti e turisti, che incuriositi di fermavano per farsi ritrarre e raccontarsi”. Il suo ‘studio’ è stato per nove giorni un tavolo da Giuse, in via San Lorenzo, dove al suo tavolo si sono alternati tanti genovesi, amici e curiosi.

Ma non solo: sotto il suo sorriso pacato e quasi timido, Coco Japan nasconde uno spirito vulcanico, fatto di idee, iniziative e inesauribile energia. “Ogni tanto torno in Giappone per curare la mia impresa di cosmetici naturali, ‘Tintaunita’, che vende in tutto il mondo – ci spiega – e curo una pagina facebook, un canale youtube e instagram dove racconto alcuni momenti della mia vita, impressioni, viaggi, ma soprattutto cucina e food experience”. Nei mesi del lockdown i suoi video sono diventati virali e molto conosciuti, e i follower si sono moltiplicati a dismisura: “Tra tutte le varie piattaforme raccolgo più di 400 mila sostenitori che seguono e commentano tutto quello che faccio”.

E proprio sul cibo negli anni è diventata una delle più prolifere e convinte testimonial della cucina ligure: “Non solo il pesto, che ovviamente è buonissimo, ma vado matta per il cappon magro – ci confida – di cui ho scritto storia, ricetta e aneddoti sul mio blog in giapponese, con un incredibile seguito. Ai giapponesi piace il cappon magro”. Una ambasciatrice della nostra tradizione culinaria a tutti gli effetti, ma non solo: “E’ capitato diverse volte di trovarmi a fare da guida ad amici, ma non solo, che dal Giappone sono venuti a scoprire questa città così poco conosciuta all’estero  ma così incredibile – ci racconta – una volta ho anche portato due turisti alla stadio a vedere una partita del Genoa”. Il sito ha un nome che è tutto un programma: Genovamania.com. Non serve aggiungere altro.

Ma c’è qualcosa che non le piace di Genova? Glielo chiediamo, Coco ci pensa diversi minuti senza esito. Insistiamo, ci deve essere qualcosa… “Sì, ce l’ho, credo che su alcune aspetti i genovesi dovrebbero curarsi di più della loro bellissima città”. Touché. E invece una cosa che ti ha spiazzato e stupito in positivo sorprendendoti? “Questa è facile – risponde senza pensarci troppo – la piacevolezza di poter visitare i tanti musei di Genova con calma e senza le folle che si trovano in altre città, come ad esempio in Giappone. C’è sempre così poca gente…”. Touché, tórna.

Insomma per gli occhi curiosi di Coco Japan Genova è la città che non ti aspetti ma che sa (ancora) stregare e far innamorare. E lei, da parte sua, ha una passione per la nostra città davvero unica: Coco oramai è diventata la concittadina d’adozione che non ti aspetti. Ma che siamo felici di avere.

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