Spese

Cartello diffamatorio verso una funzionaria della Soprintendenza, il Comune di Chiavari paga 20mila euro di risarcimento

M5S: "Spese a carico dei cittadini. Con quei soldi si potevano aiutare famiglie in difficoltà o le attività commerciali"

comune chiavari

Chiavari. Il Comune di Chiavari, come si è appreso recentemente, ha dovuto pagare 20mila euro a titolo di risarcimento ad una funzionaria della Soprintendenza per un cartello ritenuto diffamatorio.

Il cartello era stato affisso nel 2018, quando in Via Delpino erano in corso lavori nel sottosuolo, temporaneamente bloccati per via del ritrovamento di un muro di rilevanza archeologica. In quella zona era quindi apparso un cartello, nel quale si indicava il nome e cognome della funzionaria ritenuta responsabile del blocco dei lavori.

La stessa si era sentita diffamata dal cartello e si era rivolta al Tribunale di Genova, chiedendo un risarcimento di 50mila euro. La sentenza del giudice onorario Barbara D’Arrigo ha accolto la tesi della funzionaria, stabilendo il risarcimento in 20mila euro.

Il Comune si è preparato in questi mesi a presentare ricorso. Sul caso nelle scorse settimane erano intervenuti alcuni consiglieri di opposizione, presentando una richiesta di accesso agli atti e dissociandosi dall’accaduto.

Come spiega il candidato sindaco del M5S, Davide Grillo: “Ad oggi, per quel cartello affisso su ordine dell‘allora sindaco Marco di Capua (solo da lui o da altri componenti della maggioranza?) ci è già costato 10mila euro di avvocati, 5mila euro per il primo grado e 5mila euro per l’appello, oltre ovviamente ai 20mila euro previsti delle sentenza di condanna”.

Mentre, in una nota diffusa, il Movimento Cinque Stelle di Chiavari spiega: “Siccome ci sentiamo in dovere di vigilare sull’operato di questa amministrazione non ci può non colpire un dato abbastanza singolare, nel bilancio 2019 il patrocinio legale del Comune ammontava a 180.896 euro mentre nel 2021 a 245.390 euro, come mai questo considerevole incremento in questo capitolo di spesa? Ci piacerebbe sapere cosa ha portato ad un’incremento del 30%, consulenze? Incarichi?”

Infine conclude: “Abbiamo già detto che questa è una spesa a carico dei cittadini che, per esempio, poteva essere usata per aiutare le famiglie in difficoltà o per aiutare le attività commerciali, a tal proposito, visto la giusta concessione degli spazi gratuiti ai dehors delle attività commerciali, è già stato dichiarato dove il comune recupererà i circa 60mila euro necessari a compensare il mancato incasso? Quale capitolo di spesa verrà tagliato? Sanità? Servizi sociali? Scuole? Cultura? Turismo?”

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