Genova. “La Liguria è l’ultima regione italiana per produzione di energia da fonti rinnovabili con il 7,7% a fronte di una media nazionale di circa il 30%”. È partita da questa considerazione l’interrogazione della consigliera regionale della Lista Sansa, Selena Candia, per capire quale misure intende prendere la Regione per aumentare la poco invidiabile percentuale.
“L’assessore Benvenduti ha risposto dicendo che la Regione può fare poco o nulla sulla produzione di energia, e questo è parzialmente vero – spiega Candia -. Se da un lato le politiche energetiche sono di competenza nazionale, dall’altro a livello locale la Regione potrebbe mettere in campo una serie di misure per creare le condizioni affinché lo sviluppo delle rinnovabili possa essere più rapido. Un esempio pratico sono le comunità energetiche, ovvero associazioni tra cittadini, attività commerciali, autorità locali o imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Sullo sviluppo di questo progetto, a dicembre, è stata approvata una nostra proposta, in un emendamento al Bilancio, per utilizzare parte di fondi europei Fesr”.
“Insieme allo sviluppo dell’energia da fonti rinnovabili occorre ragionare anche su una razionalizzazione dei consumi – sottolinea la consigliera regionale -. Nelle nostre abitazioni così come negli uffici o negli stabilimenti industriali spesso ci sono temperature troppo calde d’inverno e troppo fresche d’estate. Con pochi gradi di differenza si potrebbe risparmiare parecchio e raggiungere più facilmente gli obiettivi di neutralità climatica richiesti dall’Unione europea entro il 2050. Perché se è vero, come ha risposto l’assessore Benveduti, che la Liguria può fare poco per la diretta produzione di energie rinnovabili è altrettanto vero che si può fare molto di più per cambiare mentalità e per creare le condizioni per abbandonare gradualmente l’approvvigionamento energetico da fonti fossili”.
“Per dare un’idea concreta ai cittadini anche dal punto di vista economico, basti pensare che, come affermato dal direttore di Enel Italia, con una produzione del 70% di energie rinnovabili, le bollette si abbasserebbero del 40% – conclude Candia -. Per questo motivo approfondiremo ancora l’argomento con un’interrogazione scritta per chiedere alla Regione quali, e quanti, progetti sulle rinnovabili sono stati bloccati e per quali motivi. Sulla base delle criticità emerse formuleremo delle proposte per superare i problemi burocratici, e non solo, riscontrati”.
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