Numeri

Bucci: “Negli ultimi cinque anni creati 24 mila posti di lavoro”. E per il futuro: “Ne avremo altre migliaia”

Ma secondo i dati Istat la città ha perso circa mille occupati tra il 2017 e il 2020 (il tasso di occupazione invece è leggermente salito)

Generico febbraio 2022

Genova. “Non abbiamo ancora una stima di quanti posti di lavoro si creeranno grazie ai progetti finanziati con il Pnrr, la faremo presto ma intanto possiamo dire che negli ultimi 5 anni abbiamo ottenuto 23, 24mila nuovi posti di lavoro a Genova, sono dati che pubblicheremo presto e che non tengono conto degli ultimi tre mesi”.

Lo ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci questa mattina a margine di un convegno del Comune di Genova sui progetti legati ai fondi europei per la ripartenza.

“Sul futuro si può fare una stima sommaria dicendo che ci saranno i posti legati alla realizzazione delle infrastrutture progettate e quelli delle persone che saranno attirate a Genova grazie a queste nuove infrastrutture, è difficile prevedere quanti ma siamo sempre sull’ordine delle migliaia”.

Difficile avere un riscontro puntuale dei dati forniti da Bucci. L’Istat di norma fornisce i dati su base regionale e provinciale, ma dal 2015 ha messo a disposizione alcune informazioni in serie storica sulle forze di lavoro riferite ai grandi comuni italiani. Si tratta tuttavia di stime considerate meno attendibili, che in ogni caso arrivano fino al 2020.

Dal documento risulta che Genova abbia perso circa mille occupati tra il 2017 e il 2020, passando da 230mila a 229mila, nonostante una crescita di 4mila unità registrata tra il 2017 e il 2018. Appare dunque improbabile, almeno secondo questa rilevazione, che siano stati recuperati 25mila posti di lavoro in poco più di due anni. Ma poiché la città nel frattempo ha continuato a perdere abitanti, il tasso di occupazione è invece salito dal 64,2% al 64,3%. Tra i grandi comuni italiani Genova non è l’unica città ad aver mostrato un calo in termini assoluti: a farle compagnia ci sono anche Firenze, Venezia e Roma, mentre le altre città del Nord risultano in crescita.

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