Le indagini

Baby gang e rapine, la Procura: “Fenomeno delinquenziale legato al disagio giovanile, servono strumenti di integrazione”

Piccole bande formate da due o tre giovanissimi ma nessun gruppo strutturato. Proseguono le indagini sull'assalto all'ex ostello di Oregina

bullismo

Genova. La Procura di Genova sta monitorando con attenzione il fenomeno delle baby gang giovanili che si stanno rendendo responsabili di episodi di vandalismo, bullismo ma anche rapine violente. Lo conferma il procuratore della Repubblica facente funzioni Francesco Pinto: “Abbiamo delegato insieme alla Procura dei minori tutte le indagini alla squadra mobile – spiega – visto che si tratta di episodi i cui autori sono per lo più a cavallo tra la minore e la maggiore età”.

Per Pinto si tratta di “fenomeni delinquenziali che vanno tenuti sotto controllo e che evidentemente si intrecciano con un crescente disagio nella vita della città perché è chiaro che la crisi economica ha conseguenze anche sulle problematiche giovanili”. Gli episodi nelle ultime settimane si sono moltiplicati “soprattutto nelle periferie e in parte del centro storico dove probabilmente ci sono meno opportunità di socializzazione e integrazione e riguardano giovani stranieri ma anche italiani”. Se la Procura non può far altro che affrontare il fenomeno dal punto di vista penale “è evidente che il problema deve essere gestito in primis con politiche sociali ed educative prima che di repressione”.

La squadra mobile in particolare sta conducendo le indagini sull’assalto dall’ostello della Gioventù di alcune settimane fa dove erano ospitati alcuni minori stranieri non accompagnati e sugli episodi che, in base ad alcune denunce presentate dai residenti del quartiere, avrebbero scatenato l’assalto con pietre e bastoni da parte di un gruppo di circa 30 giovani del quartiere.

Il riferimento è al danneggiamento di alcune auto e ad almeno un paio di rapine su cui al momento non ci sarebbero elementi che provino la responsabilità dei giovani stranieri ospitati all’ostello. Ma al di là di quell’episodio, che ha coinvolto un gruppo molto numeroso di giovani e giovanissimi, fonti investigative confermano che in generale a Genova il fenomeno delle baby gang è fatto di piccoli gruppi, spesso formati da due o tre giovani, gruppi talvolta estemporanei e non riconducibili a un disegno criminoso organizzato ma più spesso a un malessere diffuso che sfocia nella commissione di reati come è avvenuto nelle settimane scorse nel quartiere di San Fruttuoso che ha visto ragazzini di 13-15 anni protagonisti di pestaggi e rapine a danni di coetanei. E lo stesso vale per i giovani arrestati ieri notte a Staglieno, tanto per citare gli esempi più recenti.

Anche i carabinieri ovviamente stanno monitorando con attenzione il fenomeno delle rapine commesse dai giovanissimi, spesso i minorenni, talvolta minori stranieri non accompagnati. Nell’ultimo mese ci sarebbe stata un’escalation, con una o due rapine a settimana, in centro storico ma sopratutto nei pressi delle stazioni ferroviarie e nella zona di Sampierdarena. Anche in questo caso sarebbero gruppi di due-tre persone che accerchiano la vittima e la minacciano o la malmenano per impossessarsi del telefonino o di poco altro.

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