Genova. Tra i nove presidenti di municipio genovesi c’è chi non dice che “non ne sapeva nulla” e chi già spera in un aumento cospicuo nella busta paga a fine mese. Sta di fatto che, in base all’ultima legge finanziaria e alle nuove norme introdotte sulle indennità degli amministratori pubblici locali, i presidenti dei “mini consigli” potranno ottenere una retribuzione legata alla loro funzione decisamente più alta che in passato.
Gli aumenti riguarderanno anche i sindaci e le giunte comunali, in realtà, nonché il tetto dei gettoni per i consiglieri. L’obbiettivo è adeguarli al costo della vita dopo l’euro (le vecchie leggi parlavano ancora di lire) e agli stipendi ben più corposi degli amministratori regionali.
Tuttavia negli ultimi giorni in alcuni municipi, come il Centro Est, sono già state firmate le determine dirigenziali che tengono conto delle nuove norme. Qui, dunque, il compenso mensile del presidente Andrea Carratù passa a 4669 euro lordi con un aumento di 1316 euro, mentre i suoi assessori arriveranno a 1400 euro lordi (394 euro in più). La notizia, anticipata dall’Ansa è stata confermata dallo stesso Carratù.
Negli altri municipi la situazione è più opaca. Non tutti i presidenti hanno risposto alle domande di Genova24 ma per esempio Michele Colnaghi, presidente del Centro Ovest (M5s) conferma di sapere di un previsto aumento ma “al momento da noi non è ancora stato erogato”, Roberto D’Avolio, Media Val Bisagno (Linea Condivisa), ha sentito di questa novità ma aspetta il prossimo cedolino per avere contezza. Massimo Ferrante, il presidente della Bassa Val Bisagno (Pd) sottolinea che la sua indennità è “invariata, nella vita faccio un altro lavoro e il presidente di municipio è una passione”, Federico Bogliolo, vicepresidente del municipio Levante, retto dal centrodestra, afferma “non ci è ancora arrivato nulla, percepiamo sempre la stessa somma”.
Confusione, quindi, e procedure in ordine sparso, per non parlare delle comunicazioni di una novità che è comunque sensibile da un punto di vista anche politico – gli aumenti degli stipendi agli amministratori pubblici sono spesso mal visti dal cittadino, per di più in un momento di campagna elettorale – ma soprattutto incertezze sulla copertura finanziaria di queste determine scattate in alcuni municipi.
In base anche allo statuto del Comune di Genova (articolo 66), le indennità di assessori comunali, presidenti municipali e assessori municipali sono parametrate a quella del sindaco ma gli aumenti, stabiliti in effetti dall’ultima legge di bilancio del governo, non sono di fatto ancora scattati. “Questo perché la legge stessa – spiega l’assessore al Bilancio del Comune Pietro Piciocchi – prevedeva entro il 28 febbraio un decreto per assegnare ai Comuni le somme necessarie a coprire i costi, ma questo non è ancora avvenuto, quindi bisognerà verificare la copertura finanziaria di queste determine”.
Alcuni Comuni italiani hanno già fatto scattare gli aumenti, anticipando le indennità con risorse proprie ma non è il caso di Tursi. La norma prevede comunque che gli aumenti debbano andare a regime nel giro di quattro anni.
Sullo sfondo della vicenda il fatto, non insignificante, che i presidenti di municipio dovranno essere rieletti in primavera insieme al nuovo sindaco e al nuovo consiglio comunale. Per la prima volta saranno eletti direttamente dai cittadini. E per la prima volta, in ballo, ci sarà uno “stipendio” non irrisorio. Motivo per cui la partita di chi sarà candidato a cosa è meno scontata e più agguerrita di quanto non sarebbe stato fino a qualche mese fa.