Abbandonati

Val Trebbia, la denuncia di un residente: “Da 5 anni senza un medico, questa non è dignità”

La lettera di Sandro Vigo da Rovegno: "Viviamo in uno stato di precarietà inimmaginabile. Le istituzioni tengano presente quanto ha ricordato Mattarella"

rovegno

Rovegno. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Sandro Vigo, residente di Rovegno, comune della Val Trebbia nell’entroterra di Genova, dove manca da tempo un medico di famiglia stabile che possa garantire assistenza continuativa alla popolazione composta da molti anziani.

A proposito di “Dignità”

Nei giorni scorsi il nostro Presidente della Repubblica, nella suo discorso d’insediamento, ha sottolineato innumerevoli volte il principio di “Dignità” delle persone e quindi dei cittadini della Repubblica Italiana, ribadendo uno dei cardini etici della nostra Costituzione.

Bene, ma alla prova dei fatti che andrò a raccontare, mi sembra che alcune “Istituzioni” non conoscano il significato di questa importante parola.

Cominciamo:

nel settembre del 2017 il nostro medico di territorio lascia l’attività per raggiunti limiti d’età e il “sistema” si fa cogliere impreparato incaricando un “sostituto” per sopperire al problema.

Il “sistema” sapeva che il medico di territorio sarebbe andato in pensione, ma nessuno ha minimamente pensato che era opportuno, per tempo, predisporre un ricambio.

Da allora, a distanza di quasi 5 anni, continuiamo a vivere, in questa meravigliosa Val Trebbia, in uno stato di precarietà medica inimmaginabile, dove misteriose e evanescenti “regole” non consentono di risolvere il problema.

Periodicamente sparisce un medico e ne appare un altro, costringendo lui stesso e soprattutto noi cittadini e “mutuati” a ricominciare un percorso di conoscenza reciproca, e visto che non stiamo parlando di figurine ma della salute delle persone, mi pare che questo abbia a che fare MOLTO con la “Dignità”.

Chi conosce questi luoghi sa che la popolazione è formata da tante persone anziane, ovviamente bisognose di un supporto medico puntuale e capillare, per affrontare le inevitabili fragilità dell’età avanzata, anche questo mi pare un concetto di “Dignità”.

Siamo, in questi giorni, di nuovo nella stessa situazione, il medico viene nuovamente cambiato, ovviamente invocando “le regole”, che dovrebbero essere state scritte, dai competenti ed esperti, nel rispetto delle persone e non per mere ragioni economiche, di opportunità organizzativa o per non correre il rischio di finire indagati.

Se nella nostra regione esistono aree montane come la Val Trebbia, dove il territorio è particolare e la residenzialità è distribuita in tante piccole frazioni, spesso lontane dal capoluogo comunale, e la distanza dalle città è tanta, è arrivato il momento che la Politica, e mi riferisco alla Regione competente per la Sanità, crei nuove “regole” per favorire nelle aree interne una condizione di servizi e quindi di vivibilità che abbia la debita “Dignità”.

Vedete, ogni volta che la “Politica” si fa viva in questi luoghi ci elargisce belle parole di attenzione, amore e considerazione per le nostre zone e spesso ci racconta che farà di tutto per far tornare le persone a vivere qui. Allora fate concretamente qualcosa, a cominciare dal problema del medico, per non lasciare vuote e vane le belle promesse che dichiarate, anche questo ha a che fare con la “Dignità”.

Anche i nostri amministratori locali, secondo il mio parere, devono iniziare a parlare una sola lingua nei confronti delle “Istituzioni ed Enti”, non utilizzando cauti distinguo per la paura di inimicarsi qualche potente, ma tenendo dritta la barra verso la difesa della loro e dei propri cittadini “Dignità”.

Non sono sceso volutamente in difesa di questo o quel medico, anche se ritengo la qualità di un dottore sia un elemento importante e l’aspetto fiduciario nei suoi confronti basilare nel rapporto con il paziente, ma purtroppo in questo valzer di sostituzioni il rischio di perdere chi con dedizione e impegno ha lavorato in questo periodo in Val Trebbia, a fronte di quelle “regole” degne solo della peggiore e più becera burocrazia, utile solo a giustificare scelte che spesso non hanno niente a che vedere con il principio di “Dignità delle persone”.

Al di là dell’indignazione, ho cercato a modo mio, di ricordare a tutti, ma proprio a tutti, che se vogliamo essere buoni cittadini, ad ogni livello e responsabilità, dobbiamo tener sempre ben presente quanto ci ha ricordato il presidente Mattarella.

Indigniamoci un po’, per meritarci di essere veri italiani.

leggi anche
medico ricetta medica
Battaglia
“Giù le mani dal nostro dottore”: la Val Trebbia si mobilita contro la sostituzione del medico

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.