Prudenza

Vaccino, Liguria penultima sulle terze dosi. Gimbe: “Organizzatevi ora per la prossima ondata”

Nuovi contagi calati del 40,5% ma la fondazione avverte: "Guardiamo al futuro con ottimismo ma in autunno-inverno il virus tornerà a circolare"

vaccino covid

Genova. I nuovi contagi in Liguria sono calati del 40,5% rispetto alla settimana scorsa, dato migliore della media nazionale: l’ultimo report della fondazione Gimbe certifica dunque che la nostra regione, così come l’intero Paese, sta uscendo velocemente dalla quarta ondata di coronavirus. Ma se questo “permette di guardare al futuro con ragionevole ottimismo”, d’altro canto gli esperti lanciano un monito: “La stagionalità del virus impone a Governo e Regioni di utilizzare i mesi di tregua per programmare la campagna vaccinale d’autunno, al fine di evitare nuove ondate di ricoveri e decessi, soprattutto in persone anziane e fragili”.

In altre parole l’uscita dalla pandemia vera e propria non significa aver chiuso i conti col Covid. L’avvertimento era arrivato la settimana scorsa dal direttore generale di Alisa, l’epidemiologo Filippo Ansaldi, proprio su Genova24: il virus potrà colpire di nuovo con “risvegli epidemici” di cui faranno le spese le persone più “suscettibili”, come si dice in termini medici, cioè coloro che hanno un minore livello di protezione dalla malattia grave. E questo potrà avvenire già a novembre, fino a raggiungere un picco – tipico dei virus respiratori – tra gennaio e febbraio.

“Da tenere in conto anzitutto, viste le attuali incertezze sulla durata della copertura della terza dose sulla malattia grave, dell’eventuale necessità di un richiamo prima del prossimo inverno – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe -. In secondo luogo, i non vaccinati (anche se guariti) e i contagiati durante la quarta ondata che non hanno fatto il booster si ritroveranno nuovamente esposti al virus. Ancora, il mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni non potrà che ostacolare il normale svolgimento delle lezioni per il prossimo anno scolastico. Infine, con il verosimile termine dello stato di emergenza, l’organizzazione della campagna vaccinale passerà interamente in mano alle Regioni, con il rischio di enfatizzare le attuali difformità in termini di performance. Ecco perché, al di là della querelle su green pass e mascherine, è fondamentale volgere già adesso lo sguardo sullo scenario del prossimo autunno-inverno, verosimilmente caratterizzato dalla ripresa stagionale della circolazione virale parallela al declino delle coperture vaccinali. Un film che, peraltro, andrà in onda in un clima di campagna elettorale per le politiche del 2023″.

Generico febbraio 2022

E tra le “difformità in termini di performance” si evidenziano ancora alcuni risultati della Liguria, un po’ meno incoraggianti rispetto ad altre regioni. Secondo dati del ministero aggiornati al 16 febbraio l’82,7% della popolazione ligure è immunizzato con dose booster contro una media nazionale dell’85,7% e il 91,2% del Piemonte che guida la classifica. A chiuderla è invece la Sicilia con l’80,2%. A proposito invece di “mancato decollo delle vaccinazioni nella fascia 5-11 anni“, di certo la Liguria non fa eccezione posizionandosi attualmente quintultima col 18,2% vaccinato a ciclo completo e il 27,8% con almeno una dose (36,1% la media nazionale): il restante 72,2% dei bambini non ha mai ricevuto l’iniezione anti-Covid.

Generico febbraio 2022

L’incidenza nelle province è ormai ampiamente sotto i mille nuovi casi ogni 100mila abitanti: si va dai 724 di Savona ai 618 della Spezia passando per i 716 di Genova. La situazione ospedaliera conferma la permanenza in zona gialla (per quanto ormai la classificazione a colori non abbia più alcun significato pratico): risulta occupato da pazienti positivi il 30,8% dei posti letto in area medica e il 12,7% di quelli in terapia intensiva.

In tutta Italia, per la terza settimana consecutiva, i nuovi casi sono diminuiti del -32,3% rispetto alla settimana precedente. Ma c’è un dettaglio importante: per Gimbe “il crollo è imputabile sia al netto calo dei tamponi pari a -27,8% nello stesso arco di tempo, sia alla ridotta circolazione virale che rimane ancora elevata, come documenta la stabilità del tasso di positività dei tamponi”.

Secondo gli stessi dati, sul fronte dei nuovi vaccinati contro il Covid, “non fa presa la stretta sui lavoratori over 50“: nella fascia 50-59 anni sono ancora l’11,14% gli italiani che non sono ancora vaccinati o che hanno fatto solo la prima dose.

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