Genova. Una macchina capace di scavare e sistemare al suo passaggio tutti i conci necessari a stabilizzare il tunnel, e in questo modo procedere più rapidamente con la realizzazione della galleria dello scolmatore del Bisagno. Una vera e propria super talpa che scaverà sotto la città con maggiore efficienza e sicurezza, accelerando le lavorazioni oggi in ritardo sulla tabella di marcia.
Questa in sintesi sarebbe la variante allo studio degli uffici tecnici di Regione Liguria proposta da ‘CostruireperGenova’, il gruppo di imprese che sta realizzando la grande opera pensata per depotenziare le piene del torrente e, quindi, ridurre sensibilmente il rischio di nuove esondazioni, come quelle del 2011 e del 2014, giusto per citare le più recenti.
Nel dettaglio la nuova Tbm proposta (tunnel boring machine, detta anche talpa meccanica) sarebbe scudata, vale a dire contenuta completamente in un grande cilindro, lo scudo, che comprende anche i meccanismi di posa automatica dei grandi conci di calcestruzzo durante la fase di avanzamento, funzione che permette così un lavoro più celere e, secondo quanto riporta la documentazione che Genova24 ha potuto visionare, con maggiore sicurezza per i lavoratori stessi.

Ma non solo: grazie a questa tecnologia ci sarebbe un sostanziale miglioramento anche della sicurezza intrinseca dell’opera in quanto l’eliminazione dei sostegni di prima fase darebbe una maggiore garanzia sulla stabilità del cavo nella tratta tra il fronte di scavo e il rivestimento definitivo. E, cosa da non sottovalutare, potrebbe portare ad un certo risparmio economico, razionalizzando i passaggi di cantiere della posa dei conci.
Lo scavo con questa modalità avrebbe una sezione più grande del 2%, con un diametro di 9,7 metri contro i 9,5 previsti dal progetto iniziale. Per questo motivo per la messa in opera di questa super talpa scudata serviranno però alcuni accorgimenti, sulla carta non di grande impatto: il primo è la realizzazione di una ‘caverna di lancio’ (vale a dire il luogo dove viene assemblata e messa in funzione la fresa), più ampia. In secondo luogo la ‘traiettoria’ della galleria di scavo potrebbe subire una leggera variazione tale da consentire un raggio di curvatura meno accentuato prima della parte finale del tunnel, per poter ‘far curvare’ il macchinario più corposo. In ultimo questa tipologia differente di scavo potrebbe richiedere qualche accorgimento tecnico di rinforzo per il passaggio sotto corso Italia, allo sbocco della galleria, dove la super talpa scaverà a pochi metri dalla sede stradale, intersecando le strutture ad arco che oggi sostengono la via. Nulla di insormontabile, sembra, ampiamente controbilanciato dai benefici che potrebbero arrivare dall’utilizzo di questa macchina, che oltre a tempistiche più contenute potrebbe ‘regalare’ una portata più alta rispetto al progetto iniziale.
Questa variante tecnologica, se le verifiche tecniche daranno il via libera definitivo, potrebbe portare a recuperare il ritardo che si è accumulato nelle fasi iniziali di attivazione del cantiere: “Il cantiere è operativo e lo è sempre stato – sottolinea Giacomo Giampedrone, assessore regionale ai lavori pubblici – ma non è si è mantenuta la produttività preventivata. Oggi dovremmo essere al 15% e invece siamo al 7-8%. Ma la proposta dei costruttori è quella di recuperare sui tempi e, anzi, anticipare il termine dei lavori. La variante deve essere ancora studiata e eventualmente approvata, ma sono ottimista”. Entro il 2024, quindi, Genova potrebbe avere per davero il suo nuovo e atteso scolmatore.
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