Genova. La notizia comparsa sui media in queste settimane dell’ipotesi di un allargamento del porto Psa di Pra’ per liberare il terminal Sech e trasformarlo in un terminal crociere per cederlo a Costa non piace ai lavoratori del sindacato Usb.
“Ricordiamo che la proroga di concessione del terminal SECH a PSA fino al 2045 è vincolata al rispetto di un piano industriale che prevede investimenti, obiettivi di traffico e occupazionali che l’autorità portuale dovrebbe verificare – dice il sindacato in una nota – Quale costo avrà per i lavoratori del SECH questo piano? A quali condizioni l’Autorità di sistema portuale pensano di attuare questo disegno, dati anche gli ingenti profitti che ne conseguiranno?”
Usb chiede all’autorità portuale di aprire “un cantiere assieme ai sindacati e alle forze sociali della città, non solo di cemento, ma di idee e progetti per contrastare il declino del porto sempre più ridotto alla monospecializzazione del container e delle crociere che richiedono sempre meno occupazione , consumano sempre più spazio e invadono la città, rafforzando 1′ oligopolio MSC e PSA”
“USB Porto denuncia – conclude la nota del sindacato – l’atteggiamento dei terminalisti privati e dell’Autorità Portuale e si opporrà a decisioni prese sulle teste dei lavoratori e dei cittadini che non comportano alcun beneficio in termini di occupazione e salario ma salvaguardano solo profitti ed interessi di pochi”.