Il punto

Smarino del Campasso, a maggio le prime rimozioni. Quartiere in allarme per le polveri

Il materiale sarà utilizzato per costruire la nuova strada e il campo sportivo. Ma è allarme per le polveri

Genova. Accumulatosi e ingranditosi negli anni, è da tempo uno delle criticità più impattanti della città, con decine di edifici affacciati a pochi metri e centinaia di persone costrette ad una convivenza da sempre impossibile. Ma reale. Stiamo parlando del deposito di smarino del Campasso, composto da cumuli alti come palazzi realizzati dalle terre di scavo provenienti dai cantieri delle grandi opere genovesi. E dopo oltre dieci anni di depositi, a maggio potrebbe iniziare la tanto attesa fase di rimozione, almeno parziale.

Ad annunciarlo l’assessore al lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi, che nel corso di una commissione comunale convocata sul conferimento dello smarino del nodo ferroviario in Val Bisagno, ha risposto ad una domanda sul tema sottoposta dal presidente del municipio centro ovest Colnaghi: “Stiamo interloquendo con le ferrovie che al momento ha la proprietà dell’area, e senza far promesse, noi vorremmo iniziare a maggio con la sistemazione dello smarino – ha annunciato Piciocchi – questa è una tabella di marcia che proveremo a rispettare, ma che dovrà passare dall’avvenuto passaggio di disponibilità dell’area al Comune di Genova“.

Secondo i progetti, lo smarino accumulato sarà lavorato e utilizzato come materiale di riempimento per le nuove infrastrutture che sorgeranno sempre in zona Campasso: un campo sportivo e la nuova strada di circa 530 metri che collegherà via del Campasso, all’altezza dei civici 39 e 41, e via Fillak, alleggerendo l’attuale viabilità ed eliminando i colli di bottiglia nei collegamenti del quartiere di Certosa.

smarino campasso
La 'vista' da una finestra del Campasso

Nel frattempo, però, i residenti della zona tornano sulle barricate, per i timori che le movimentazioni dello smarino possano diventare, come già in parte sembrano esserlo, delle criticità per chi vive a pochi metri dall’area. “Nel mentre, i cittadini continuano a vivere con dei muri di terra dinanzi le loro finestre e si stanno intensificando alcune movimentazioni rispetto ad un cumulo di smarino attraverso la separazione delle rocce grandi dai detriti più fini – ci racconta Amedeo Lucia, consigliere municipale del Partito Democratico e abitante del quartiere Campasso – Le lavorazioni oltre ad iniziare presto al mattino, talvolta intorno alle ore 6.30/7.00, interferendo rumorosamente con l’abitato, avvengono senza l’attivazione di alcun macchinario che possa ridurre l’impatto delle polveri”.

Una tipologia di lavorazioni documentata dalle foto e dai video arrivati a Genova24: “Come si vede è presente un cannon fog ma mai attivato. Inoltre, sarebbe utile sapere quale sarà il futuro delle rocce più grandi. La preoccupazione è che possa ripresentarsi lo spettro del trituratore in loco, più volte osteggiato nel 2016 dal Municipio, dai cittadini e dai comitati di zona”. E se è vero che i lavori di smistamento dello smarino inizieranno con la bella stagione, il problema delle polveri potrebbe diventare ancora più difficile da sopportare per i residenti della zona.

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