Blucerchiati al terzo posto

Samp Primavera: Leonardi, goal alla Flachi

Tre punti per i ragazzi di Tufano, capaci di battere 2-1 la Primavera del Napoli e portarsi al terzo posto in classifica

Sampdoria Vs Milan

 

Genova. Altra partita, altro regalo ai tifosi, da parte dei ragazzi di Tufano, capaci di battere la Primavera del Napoli, allenata da Nicolò Frustalupi (figlio dell’indimenticato Mario, ‘dieci’ blucerchiato degli anni ’60 e poi Campione d’Italia, sia con l‘Inter, che con la Lazio), ricca di elementi di prospettiva, seppur non troppo avanti in classifica.

Partiamo dai tabellini gara del match, finito 2-1 per il Doria:

Marcatori: 8° Montevago; 64° Cioffi,  96° Leonardi.

Sampdoria (3-5-2): Saio; Paoletti, Bonfanti, Migliardi; Malagrida (67° Bonavita), Pozzato, Yepes (67° Samotti), Sepe (74° Bontempi), Somma (80° Leonardi); Di Stefano, Montevago.
A disposizione: Tantalocchi, Villa, Dolcini, Bianchi, Porcu, Catania, Vitale, Musso.

Napoli (3-4-2-1): Boffelli, Manè (81° Hisay), Barba, Costanzo; Acampa (56° Giannini), Saco, Toccafondi (62° Spavone), Di Dona (62° Marchisano); D’Agostino (81° Vergara), Ambrosino; Cioffi.
A disposizione: Rendina, Pesce, Pontillo, Mercurio.

Pochi giri di lancette dell’orologio dell’arbitro, signor Di Graci di Como (assistito da Ravera di Lodi e Moroni di Treviglio) e già la Samp è passata in vantaggio con un’azione da manuale ‘scuola calcio’: Paoletti (stavolta schierato come braccetto di destra, con Migliardi anche lui inedito nello stesso ruolo, a sinistra; entrambi ai lati di Bonfanti, fresco della panchina a San Siro con la prima squadra) da metà campo ha pescato, con un lungo lancio, Di Stefano in prossimità dell’area partenopea ed il ‘Corvo’ catanese ha fatto il Mancini, liberando – con un geniale colpo di tacco – Montevago, la cui pronta conclusione, a fil di palo, ha sbloccato il risultato (1-0).

Da lì in avanti la partita è diventata monotematica per tutto il primo tempo, davvero a senso unico, per la capacità dei Tufano’s boys di creare azioni su azioni, non concretizzate in goal, solo per mancanza della giusta cattiveria sotto porta.

Vediamo gli spunti principali:

Al 15° Malagrida (spina nel fianco per i napoletani) ha messo in mezzo per Yepes, che sfruttando un velo di Montevago, ha impegnato severamente Boffelli.

Al 16° azione personale di Di Stefano, ma la sua potente conclusione ha mandato la palla in zona camper, dietro la porta.

Al 19° triangolazione Malagrida, Pozzato ed altra grande parata di Boffelli su Di Stefano.

Al 30° Yepes Laut ha messo in buca per Montevago, fermato, a tu per tu col portiere, da una perfetta scivolata di Costanzo (in orbita prima squadra).

Al 36° azione personale di Pozzato (un altro bel peperino), conclusa tuttavia con un tiro piuttosto debole, per impensierire Boffelli.

Al 41° Paoletti (autentico jolly) ha cercato Montevago con una palla dritta per dritta, ma il Bazzani della Primavera è riuscito solo a sfiorarla, di modo che il portiere azzurro si è trovato la palla fra le mani.

Al 44° Somma (schierato nel primo tempo sulla fascia sinistra e poi nella ripresa a destra) ha appoggiato palla a Di Stefano, che con una finta d’alta scuola, si è liberato di Manè, per poi sparare una forte ‘botta’, risultata alta di poco.

La ripresa, in avvio, è sembrata sulla stessa falsa riga (subito Boffelli impegnato da Montevago), ma poi inspiegabilmente è sembrata spegnersi la luce ed ha cominciato a venire fuori il valore delle punte partenopee, Ambrosino e Cioffi.

Proprio quest’ultimo, al 48°, si è conquistato una punizione da 25 metri (fallo di Sepe), che però ha poi spedito la sfera almeno un metro lontano dai pali difesi da Saio.

Al 50° altra punizione a favore dei napoletani (sportellata di Montevago al francese Saco), scodellata sulla testa di Ambrosino, che ha di fatto giustificato per la prima volta la presenza di Saio fra i pali.

Attorno alla mezz’ora, Frustalupi ha mandato in campo forze fresche (Giannini, Spavone e Marchisano) e la scelta lo ha premiato, perché il Napoli è diventato sempre più intraprendente, tanto da meritarsi il pareggio, con una bella azione iniziata inopinatamente dal centrale Manè, con una fuga sulla fascia destra, finalizzata con un perfetto traversone, che è andato a trovare l’incornata di Cioffi (ostacolato invano la Malagrida, che gli concede tanti centimetri d’altezza), capace di trafiggere l’incolpevole Saio… 1-1 e palla al centro.

Frittata fatta? Nemmeno per sogno… anche mister Tufano ha fatto  ricorso alla panchina, cambiando tra l’altro l’assetto della squadra.  Gli innesti di Bonavita, Bontempi e Samotti  non sono stati decisivi, ma quello del giovanissimo Leonardi, sì, visto che all’86° Di Stefano ha cambiato fascia di gioco, andando a pescare Paoletti, sul cui cross, dentro l’area di rigore, si è avventato il giovanissimo attaccante e con una semirovesciata, in acrobazia alla Flachi, ha messo in rete la palla del 2-1… grande goal, davvero.

Ma c’è stato ancora da soffrire, perché – subito dopo – Ambrosino ha messo fuori uso Migliardi (costretto a rimanere in campo fortemente zoppicante, avendo Tufano esaurito i cambi), lasciando in pratica la Sampdoria in dieci… anzi in nove, visto che – a seguire – l’arbitro ha espulso Samotti, per un fallo di reazione sullo stesso Ambrosino (in precedenza il rosso per proteste era toccato anche a Frustalupi).

Finisce al 95°, con Saio che va a prendere in presa alta l’ultimo corner partenopeo… afferrando anche i tre punti che portano il Doria al terzo posto in classifica.

 

 

 

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