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Peste Suina, il ministro Patuanelli annuncia decreto entro questa settimana

Servirà "per tranquillizzare i mercati e contenerne gli effetti". Cittadini in flash mob il 19 febbraio contro la chiusura dei boschi

Generico gennaio 2022

Roma. La diffusione della peste suina sarà oggetto di un decreto questa settimana “per tranquillizzare i mercati e contenerne gli effetti”.

Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, riferendo sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in audizione alle Commissioni riunite Agricoltura di Camera e Senato.

Nel decreto dovrebbe essere finalmente ufficializzata la nomina di Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Le carcasse infette “registrate” al momento sono 33, 17 in Liguria e 16 in Piemonte. L’area dove si sta riscontrando la maggior parte dei casi che, inizialmente pareva essere quella Isola del Cantone, è ora riferita alla zona di Mignanego, in alta Valpolcevera.

Secondo le autorità le misure di contenimento attuate con le ordinanze hanno per ora evitato una diffusione ulteriore dell’epidemia e la speranza è che queste misure, oltre all’abbattimento di circa 20mila suidi tra cinghiali e maiali, e al potenziamento delle barriere sulle autostrade che di fatto stanno costituendo un recinto “artificiale” agli spostamenti degli animali selvatici, possano bastare.

In Liguria sono inoltre attesi gli ispettori della commissione europea, un team di esperti veterinari nato per supportare i territori in situazioni di emergenza sanitaria come quella che ha investito la nostra regione.

Intanto, il coordinamento popolare Boschi per Tutti annuncia un flash mob davanti alla sede della Regione Liguria per il 19 febbraio alle 10. In un post su Facebook si leggono le motivazioni: “Il divieto di muoversi in natura stabilito da un’ordinanza ministeriale che, da un giorno all’altro, senza consultare le comunità locali, ha estromesso per sei mesi le persone dai sentieri non è accettabile. Si tratta di un divieto profondamente ingiusto per gli esseri umani, e allo stesso tempo totalmente inefficace per contenere la peste suina africana. Per questo vogliamo organizzare un flash mob davanti alla Regione Liguria per chiedere un tavolo con il presidente e gli assessorati competenti, al fine di ottenere le opportune deroghe all’ordinanza, che devono essere estese a tutti i cittadini che frequentano i boschi e non solo a gruppi organizzati, associazioni ed enti che a vario titolo dispongono di canali privilegiati. Regione Piemonte, interessata dalla stessa ordinanza ministeriale, ha pubblicato un vademecum di comportamento nei boschi coinvolgendo gli escursionisti nel presidiare il territorio e segnalare eventuali carcasse di cinghiali. Misure simili sono state adottate da Emilia Romagna, la regione italiana con la più alta densità di allevamenti suini e salumifici, e altre regioni che hanno dato un esempio intelligente di come si può affrontare diversamente la questione. Noi siamo una risorsa per le nostre aree verdi, possiamo gratuitamente e capillarmente essere sentinelle alleate delle istituzioni nel monitoraggio del territorio. Possiamo impegnarci a stare sui sentieri segnalati e a disinfettare le scarpe a fine camminata. Ma non accettiamo di essere tenuti fuori in maniera generalizzata dalla nostra casa naturale. È basilare per la salute psicofisica dell’essere umano, specie dopo due anni di pandemia e di restrizioni”.

La riunione organizzativa è prevista per questo venerdì alle 18:30 ai giardini Luzzati.

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