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Parco di Portofino, M5S: “La soluzione di Toti è un parco francobollo, tagliati fuori Comuni che volevano entrare”

"Si perde così un'occasione unica di rilancio turistico ed economico del comprensorio"

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Genova. “Nella giornata di ieri, grazie al MoVimento 5 Stelle sono state inserite in Costituzione la tutela dell’ambiente e degli animali. Sempre nella stessa giornata, chi amministra Comuni e Regione ha siglato un accordo al ribasso per l’istituzione del Parco di Portofino, decretando di fatto confini pari a un francobollo o poco più. Ora mi chiedo come possa concretizzarsi tutto questo visto e considerato che alcuni Comuni votarono in seduta di Consiglio atti per l’ingresso di determinate aree del loro territorio all’interno del nuovo Parco nazionale?”. Così, il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi, che aggiunge: “Bruttissima pagina della politica locale e regionale che certifica una grande miopia da parte dei sindaci coinvolti e dalla stessa giunta regionale. Così facendo, si perde un treno che non passerà mai più e si perdono enormi ritorni economici per il territorio, tra i quali anche una marea di opportunità di tipo lavorativo. E soprattutto non si tiene conto dei nostri giovani che sono e saranno il nostro futuro e che più di tutti sono molto sensibili alle problematiche climatiche e vivono quotidiane preoccupazioni collegate ai cambiamenti in atto”.

Amaro il commento della capogruppo in consiglio comunale a Rapallo Isabella De Benedetti, secondo cui: “Tutto cambia perché nulla cambi, come nel ‘Gattopardo’. L’ostilità di Toti e delle forze politiche di centrodestra nell’impedire a tutti i costi la protezione ambientale del territorio circostante il promontorio di Portofino, si manifesta con questa “soluzione” di Parco francobollo, a mio avviso vergognosa”.

De Benedetti rimarca che di fatto si è di fronte alla trasformazione del già esistente Parco Regionale in Nazionale con poco più di qualche ettaro extra. “Sono rimasti tagliati fuori i territori di Rapallo, Chiavari, Zoagli e Coreglia, che già avevano, nei propri consigli comunali, manifestato la volontà di far parte del Parco nazionale. Si perde così un’occasione unica di rilancio turistico ed economico del comprensorio, di destagionalizzazione dei flussi turistici, di protezione ambientale, di sviluppo delle attività green. Hanno vinto i cacciatori e i cementificatori, hanno perso i nostri giovani, che vedono tramontare in tal modo l’opportunità concreta verso una transizione ecologica reale e verso uno sviluppo occupazionale”.

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