Genova. Venerdì 4 febbraio gli studenti si mobilitano in tutte le piazze italiane contro il ritorno della prova scritta di maturità e l’alternanza scuola-lavoro. Anche gli studenti di Genova prendono parte alla mobilitazione nazionale con appuntamento alle ore 9.30 presso i giardini di Brignole per un presidio organizzato dalla Rete Studenti Medi genovese.
“Dopo due anni di pandemia, Dad e problemi di salute mentale (i sintomi di ansia e depressione sono raddoppiati) il ministro Bianchi vorrebbe imporre a studentesse e studenti un ritorno alla normalità, con una prova di maturità che comprenda il classico tema e la seconda prova diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi – ricorda in una nota Linea Condivisa -. Sparita inoltre la tesina interdisciplinare, sostituita da relazione di educazione civica sulla vergognosa green economy e sulle competenze strategiche digitale e da una relazione sull’alternanza scuola-lavoro, che visti i dati attuali e le testimonianza raccolte è diventato nei fatti un progetto di educazione allo sfruttamento“.
“La decisione del ministero dell’Istruzione di ripristinare la seconda prova scritta alla maturità ha visto insorgere il mondo della scuola. Come Linea Condivisa scenderemo in piazza al fianco di studentesse e studenti per invitare le istituzioni ad un maggior ascolto delle istanze dei giovani. Le proteste non devono essere etichettate come ‘capricci di nullafacenti’ ma dovrebbero essere l’inizio di un nuovo dialogo costruttivo. Perché non si può fingere che sia tornata per tutte e tutti dappertutto una condizione di normalità e di uguali opportunità di accesso alla didattica”, continua il gruppo regionale.
“Dalla morte di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni colpito da una trave d’acciaio nel suo ultimo giorno di stage in un’azienda in provincia di Udine, alle manganellate contro i giovani scesi in piazza a manifestare, le proteste delle nuove generazioni si inseriscono in un momento drammatico e si intrecciano inevitabilmente con il mondo del lavoro. Una situazione difficile in cui le istituzioni devono accompagnare le persone giovani in un percorso serio di apprendimento, senza decisioni calate dall’alto”, conclude la nota