Sentenza

Le ambulanze gratis in autostrada: Anpas Liguria batte Autostrade in tribunale

Accolta la tesi contro l'annullamento della convenzione dello scorso 2015

ambulanza

Genova. Le ambulanze non devono pagare il pedaggio autostradale, sia quando sono impegnate in interventi di emergenza e urgenza, sia nei servizi ordinari di assistenza. Si è concluso con questo importante riconoscimento del ruolo verso la comunità svolto dalle pubbliche assistenze, un processo avviato nel 2016 contro Autostrade per l’Italia – Aspi spa, giunto a sentenza nei giorni scorsi, quando il Giudice del tribunale civile di Roma ha accolto le tesi sostenute da Anpas Liguria e dalle altre pubbliche assistenze associate, riconoscendo il diritto a transitare sulla rete autostradale in regime di esenzione, senza pagare alcun pedaggio.

Il giudice ha stabilito che: “Sussistendo l’assenza di lucro da parte delle associazioni di volontariato; lo svolgimento del servizio di soccorso è da intendersi non solo come servizio di emergenza e urgenza, ma anche come mero trasporto di persone bisognose di assistenza, da intendere a sua volta come “aiuto, assistenza prestata a chi ne ha bisogno o a chi è in pericolo”, secondo quanto già espressamente indicato dalla giurisprudenza nazionale e comunitaria”.

Ma non solo: “Lo svolgimento del servizio di soccorso deve essere svolto da mezzi appositamente adibiti all’esecuzione degli stessi; le associazioni ricorrenti “hanno diritto all’esenzione dal pagamento del pedaggio anche in mancanza d’urgenza del trasporto e in presenza di rimborso dei costi nella stretta misura in cui siano stati effettivamente sostenuti per l’espletamento dello specifico servizio” e quindi che “per effetto e alle suddette medesime condizioni le associazioni ricorrenti non sono debitrici del pagamento del pedaggio”.

Anpas Liguria e le altre associazioni della sua rete erano ricorse nel 2016 alla Giustizia ordinaria in seguito alla richiesta da parte di Autostrade per l’Italia del pagamento dei pedaggi relativi a tutti i trasporti che non rientrassero in quelli di emergenza/urgenza. Nel gennaio 2015 società Autostrade aveva annullato la convenzione in essere dal 1999 per il rilascio di Telepass gratuiti per i mezzi di soccorso delle organizzazioni di volontariato. In sostituzione fu imposta dalla concessionaria una nuova procedura tramite specifica piattaforma, che prevedeva l’addebito dei pedaggi alle associazioni salvo autocertificarne preventivamente l’esenzione delle percorrenze, legata essenzialmente ai trasporti di emergenza. Questo ha comportato per le pubbliche assistenze un aggravio di costi vivi per i pedaggi, stimabile in circa 300mila euro all’anno. Basti pensare che con la stessa cifra si possono acquistare 5 nuove ambulanze o coprire per 12 mesi la spesa per il controllo, l’assistenza e la manutenzione delle attrezzature sanitarie, elettromedicali e degli impianti ossigeno delle oltre 450 ambulanze delle pubbliche assistenze liguri.

«Accogliamo con profonda soddisfazione la sentenza – dichiara Lorenzo Risso, presidente Anpas Liguria – una pronuncia fondamentale sulle cui concrete ricadute potremo avere riscontro già dalle prossime settimane, in esito alle modifiche che questa comporterà nei rapporti attualmente in essere con Autostrade per l’Italia. Ad ogni modo rappresenta nel suo significato un momento importantissimo per noi e che riporta giustizia in un contesto iniquo a cui abbiamo avuto la forza di opporci. La conseguenza di tutto questo è quella di poter lavorare più serenamente per tutti i cittadini che ogni giorno assistiamo, senza il peso di ulteriori costi e continuando così a garantire l’elevato standard dei nostri servizi».

Gli effetti della sentenza avranno ripercussioni non solo a carattere locale, ma tutta la rete nazionale delle pubbliche assistenze Anpas sta guardando con profondo interesse lo sviluppo della situazione. Come dichiara Fabrizio Pregliasco, presidente nazionale Anpas: «Ci auguriamo che questa sentenza sia l’occasione per sedersi intorno a un tavolo con Autostrade per l’Italia e ridiscutere le procedure attualmente in uso. È necessario concordare una nuova operatività che tenga conto sia di quanto espresso dal giudice sia delle esigenze delle nostre pubbliche assistenze. L’utilizzo dell’attuale piattaforma crea infatti un significativo aggravio di lavoro per le nostre sedi. Ricordiamo che le attività svolte dalle associate Anpas sono portate avanti in gran parte da personale volontario, il cui lavoro dovrebbe essere facilitato, e non ostacolato, dai pur necessari espletamenti burocratici».

A breve giro la risposta di Autostrade per l’Italia: “L’impegno di Aspi sul fronte delle agevolazioni agli operatori sanitari non è mai stato in discussione e Aspi conferma la massima disponibilità al dialogo. Per andare incontro alle esigenze delle associazioni che domandavano maggiore attenzione su questo tema, Aspi ha messo a punto un importante protocollo che concilia la necessità di ampliare le esenzioni e quella di tener fede alle prescrizioni stabilite dalle circolari del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ben sei in materia, oltre che dal codice della strada”.

“In virtù del rapporto concessorio con il Mims infatti, Aspi è obbligata per legge ai sensi dell’art. 176 comma 11 del Codice della Strada ad applicare e a riscuotere il pedaggio autostradale. E come noto, la determinazione dei pedaggi e delle agevolazioni tariffarie non è nella autonoma disponibilità di Autostrade, ma è regolamentata dal rapporto convenzionale e richiede quindi l’intervento necessario del Ministero concedente. La gratuità del pedaggio è riservata solo ad alcuni soggetti, ed in funzione dell’attività svolta, come tassativamente previsto dal Codice della strada. La Convenzione consente ai soggetti di espletare al meglio i propri compiti istituzionali, agevolando il transito in autostrada, nonché l’esenzione dal pagamento del pedaggio, sempre nei limiti della normativa”.

Inoltre, “considerato che le associazioni di volontariato effettuano anche servizi non a titolo gratuito, la Convenzione regolamenta il sistema consentendo da un lato l’agevole accesso all’esenzione da parte degli aventi diritto e dall’altro l’eliminazione di eventuali abusi. Per rendere più snella l’applicazione di questo protocollo, definito anche in sede Aiscat, Aspi ha anche creato una piattaforma web ad hoc, raccogliendo la sottoscrizione da parte di oltre 600 associazioni e distribuendo gratuitamente alle associazioni circa 5000 apparati telepass. In particolare, le Associazioni aderenti alle Convenzioni, munite di apparato telepass concesso a titolo gratuito, effettuano la registrazione nella piattaforma web e autocertificano, sempre per via informatica, i transisti avvenuti in emergenza e quindi esenti, che saranno successivamente stornati senza aggravio di costi per le associazioni aderenti. Per le Associazioni che non hanno sottoscritto la Convenzione, l’esenzione viene riconosciuta solo a seguito di specifiche istanze da parte delle Associazioni o di altri organismi non a scopo di lucro”.

“Aspi – conclude la nota stampa – in forza dei limiti del proprio operato, costituito dal perimetro dei dettami della concessione e dalla normativa vigente, ma anche in considerazione di giurisprudenza non univoca in materia, sta valutando se impugnare la sentenza davanti alla Corte d’Appello, con il solo obiettivo di ottenere una univocità di interpretazione e una definizione chiara dal punto di vista giurisprudenziale, a vantaggio di tutte le concessionarie e delle stesse associazioni. A riprova della sensibilità alle istanze degli operatori sanitari da parte di Aspi, si ricorda che nell’aprile 2020 Autostrade per l’Italia, d’intesa con il Ministero dei Trasporti e in coordinamento con Aiscat, ha disposto l’esenzione del pagamento del pedaggio per tutti gli operatori sanitari che avessero necessità di muoversi (anche nel percorso casa-lavoro) per motivi di servizio legati all’emergenza Covid19”.

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