Genova. Il caso della scuola Firpo di Sampierdarena, che aveva esposto cartelli contro il trasferimento dei depositi chimici lungo il percorso del presidente Mario Draghi verso la Radura della Memoria e per questo è stata oggetto di un intervento della polizia, finisce in Parlamento. A presentare un’interrogazione sarà Sinistra Italiana.
“Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Draghi si è recato a Genova, evidentemente per rilanciare la propria immagine ammaccata dalle vicende quirinalizie e dai continui litigi della sua maggioranza. E durante quella visita nel capoluogo ligure è successa una cosa abbastanza grave, denunciata da Mariano Passeri, nostro consigliere municipale e che intendiamo portare in Parlamento”, interviene su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.
“A Sampierdarena, lungo le strade del corteo del premier – prosegue il leader di Sinistra Italiana – il comitato solidale Firpo con famiglie, insegnanti, e bambini aveva preparato cartelli per far sapere che in quel luogo c’è una battaglia contro la decisione del sindaco di Genova di posizionare un deposito chimico a pochi metri dalle case e dalle scuole, in un quartiere già gravato da altre problematiche ambientali. Ebbene sono arrivate le forze dell’ordine che hanno fatto togliere i cartelli e trattenuto nei giardini mamme e insegnanti del comitato, per evitare che potessero impugnare i cartelli e avvicinarsi alla strada da cui sarebbe passata l’auto di Draghi”
“Sono francamente senza parole – insiste l’esponente dell’opposizione di sinistra -. Secondo lorsignori è troppo offensivo per gli occhi del Presidente del Consiglio guardare cartelli di bambini che chiedono la tutela dell’ambiente e del territorio? È normale trattenere per un’ora mamme e insegnanti come se si trattasse di persone pericolose? Azioni del genere appartengono più alle consuetudini della Turchia di Erdogan o della Russia di Putin, e non possono certo avere cittadinanza in una democrazia”.
“Questa storia fa il paio con ciò che è accaduto agli studenti nei giorni scorsi: l’espressione del dissenso in questo Paese sia diventato un problema di ordine pubblico. Quanto fanno paura i cartelli dei bambini? Quanto fa paura una rivendicazione di futuro? Anche su questa assurda vicenda interrogherò la ministro Lamorgese. Le risposte deve darle a quelle mamme, a quegli insegnanti e a quei bambini. O anche in questo caso – conclude Fratoianni – si tratta di infiltrati, centri sociali o provocatori?”