Obiettivi

Comunali Genova, le proposte della Fiab ai candidati: “La città non sia solo per auto e moto”

Tra le 14 azioni per "restituire la città alle persone" anche l'estensione delle zone 30 e la tariffazione della sosta per gli scooter in centro

pista ciclabile d'emergenza via XX quadrilatero

Genova. Fiab Genova, l’unità locale della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, presenta ai candidati sindaco del comune di Genova le sue “proposte per una città dove gli spazi tornino ad essere delle persone e non siano di esclusivo appannaggio di auto e moto. Una città dove ci si possa muovere in sicurezza in bici, a piedi, con i mezzi pubblici”.

“Prima di parlare di mobilità ciclistica e pedonale è necessaria una riflessione su come venga utilizzato lo spazio pubblico nella nostra città – ha dichiarato Romolo Solari, presidente di Fiab Genova -. La nostra città è sicuramente una città complessa, e per questo particolarmente affascinante. Un luogo comune è la mancanza di spazi, ma se esaminiamo bene strade e piazze, ci accorgiamo che gli spazi esistono, ma vengono ripetutamente sottratti alla fruizione collettiva dall’uso esclusivo dei proprietari di auto e moto in sosta. Questa comportamento, che molti cittadini giustificano in nome della consuetudine, è un fattore che restringe non solo lo spazio destinato all’uso collettivo, ma rende angusti gli stessi spazi destinati alle persone più deboli: disabili, anziani e bambini. Ne deriva un disordine che comporta lo scadimento della qualità urbana, la diminuzione della sicurezza e l’impossibilità di godere della propria città in modo sereno”

Fiab ritiene “indispensabile e non più procrastinabile” affrontare il tema della riorganizzazione dello spazio pubblico cittadino in modo organico e di “sistema” per questo propone ai candidati alla carica di sindaco di inserire nei loro programmi nove obiettivi che è indispensabile raggiungere in tempi brevi. “Questi obiettivi – spiega l’associazione – vanno dalla riconquista dello spazio cittadino per chi cammina o pedala nelle strade il quale deve poterlo fare in sicurezza, all’educazione ed il rispetto degli altri perché la strada è di tutti a partire dal più debole”.

A. Recuperare spazio di quartiere per le persone.
B. Recuperare spazio per le attività all’aperto (sia pubbliche, sia private, es.
dehors).
C. Facilitare il movimento a piedi dei genitori con i passeggini, bambini, disabili,
persone anziane.
D. Aumentare la sicurezza delle persone a piedi e in bicicletta rispetto ai rischi di
incidente stradale.
E. Aumentare la visibilità delle persone da parte dei veicoli.
F. Salvaguardare lo spazio pubblico dall’occupazione impropria.
G. Rendere la città più ordinata e gradevole.
H. Educare le persone al rispetto degli altri.
I. Rendere le strade più scorrevoli per i mezzi pubblici, i mezzi di soccorso e
commerciali e per tutti coloro che devono attraversare la città su lunghe e
medie percorrenze.

Per raggiungere questi obiettivi Fiab individua 14 azioni che attraverso una migliore conoscenza del territorio vertono sull’individuazione di ogni singolo metro quadrato che può essere restituito alle persone: una migliore logistica delle merci, attraversamenti pedonali non assediati dalle auto, estensione delle aree pedonali e zone 30, larghezza delle strade sufficiente al transito del mezzo pubblico ma non oltre, eliminazione dei parcheggi di superficie quando si costruiscono quelli nel sottosuolo sono alcune delle azioni contenute nel documento.

1. Migliorare la conoscenza del territorio: realizzare e rendere pubblica la cartografia digitale aggiornata della città che metta in evidenza, a scala adeguata: gli stalli auto e moto ufficiali, le fermate bus, gli attraversamenti pedonali, i posti disabili e merci, la reale dimensione delle corsie stradali.

2. Realizzare un piano della logistica merci in città, anche con la riorganizzazione degli spazi dedicati a carico scarico merci.

3. Recuperare spazi per soste brevi (emergenza, per esempio farmacie, accompagnamento a presidi sanitari, stazioni ferroviarie) i cosiddetti “kiss and go” senza consumare ulteriore spazio pubblico.

4. Gerarchizzare le strade scegliendo quelle di attraversamento della città (con limite 50 km/h) e rendendo tutte le altre strade residenziali zone 30 come elemento di riqualificazione e vivibilità dello spazio urbano per tutti i cittadini.

5. Estendere le aree pedonali nei centri storici della città (vecchia Genova e delegazioni) liberando da auto e moto strade e piazze che non erano state progettate – e non sono adatte – al transito di auto e moto, ma devono costituire importanti spazi pubblici e sicuri per le persone

6. Ridisegnare le corsie stradali di tutte le strade residenziali a una larghezza sufficiente al passaggio dei mezzi pubblici e di soccorso, ma che impedisca la sosta in doppia fila e l’eccessiva velocità dei mezzi motorizzati.

7. Rendere gli attraversamenti pedonali e le fermate bus più visibili, impedendo fisicamente la sosta auto prima (nella direzione di marcia), come previsto dal codice della strada e ripensare i tempi dei semafori a favore dei pedoni.

8. Utilizzare tutti gli strumenti previsti dal codice della strada, in primis le strade scolastiche.

9. Ridisegnare in conseguenza tutta la sosta pubblica in città in modo da raggiungere gli obiettivi di cui sopra, iniziando da alcuni quartieri Nessun parcheggio dovrà più insistere sui marciapiedi.

10. Per ogni parcheggio costruito nel sottosuolo toglierne uno in superficie.

11. Creare parcheggi di interscambio auto-bus presso le uscite autostradali, agli ingressi delle città e presso i grandi capolinea del trasporto pubblico.

12. Aumentare la tariffa sosta auto in centro.

13. Prevedere progressiva tariffazione sosta scooter in centro.

14. Inserire in tutte le Zsl il controllo anche in uscita.

Fiab entra poi nel merito delle proposte per rendere la città più ciclabile: “Sono i nostri contributi al Biciplan della Città Metropolitana che avevamo presentato lo scorso anno. Biciplan che non è ancora stato approvato dal Consiglio Metropolitano nonostante si fossero dati come termine di scadenza luglio 2020. Ma questo è un altro discorso che non riguarda il Comune – continua Solari -. Abbiamo adattato tali proposte alla realtà comunale genovese ed abbiamo individuato cosa è necessario fare. Molte di queste cose non sono altro che quelle previste dalla legge quadro sulla mobilità ciclistica del 2018”.

  1. Completare la rete ciclabile primaria in sede protetta
  2. Sviluppare tracciati ciclabili secondari di connessione di municipi e quartieri
  3. Incentivare l’uso della bici attraverso premialità
  4. Sviluppare ulteriormente l’intermodalità trasporto pubblico locale + bici.
  5. Migliorare la sicurezza sia attiva che passiva
  6. Potenziare le dotazioni ed i servizi di supporto alla ciclabilità
  7. Aumentare i poteri dell’Ufficio Smart Mobility del comune
  8. Potenziare la comunicazione

“Fiab Genova rimane disponibile a discuterne con i candidati al fine di condividere le azioni e le soluzioni per arrivare ad un deciso intervento di moderazione del traffico congiunto a un aumento dell’uso della bicicletta da parte della popolazione. In sintesi: una città più  accogliente verso le persone con capacità motoria ridotta e sicura per i bambini; una città più bella, vivibile, gradevole e attrattiva per i residenti e i turisti. Una città europea”, conclude l’associazione

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