Genova. “Ad oggi, al di là di ciò che riportano diversi organi di informazione, non esiste nessun accordo raggiunto su un possibile candidato sindaco con altre forze politiche e, cosa più importante, il Movimento 5 Stelle sosterrà soltanto un candidato che prenda posizioni nette rispetto alle battaglie che conduciamo sui nostri territori”.
È quanto si legge nella nota domenicale del Movimento 5 Stelle Genova che – prosegue il comunicato – “si vede costretto a interrompere il silenzio che per correttezza ha tenuto fino ad oggi, volto al raggiungimento della migliore soluzione possibile per la città di Genova in vista delle prossime elezioni amministrative, per chiarire alcuni punti fondamentali”.
Una brusca frenata dunque sulla candidatura di Ariel Dello Strologo, nei giorni scorsi data ormai per sicura benché non ancora ufficiale. Il nervo scoperto è sempre lo stesso: “Un esempio su tutti – recita ancora la nota dei pentastellati – è quello riguardante il necessario dislocamento dei depositi chimici da Multedo, che però non può avere tra le possibili soluzioni quella di ponte Somalia o qualsiasi altra area adiacente alle abitazioni”. Da non dimenticare che il Movimento 5 Stelle esprime anche il presidente del Municipio Centro Ovest, Michele Colnaghi, tra i principali oppositori del trasferimento a Sampierdarena.
A poco è servito che l’avvocato genovese, attuale presidente della comunità ebraica, avesse annunciato ieri le dimissioni dal Cda della Superba, una delle aziende coinvolte nell’operazione, posizione che lo avrebbe messo in evidente conflitto di interessi. Anche perché la posizione che ha dichiarato sul tema non è così netta come il M5s vorrebbe: “Condivido la linea del Puc che prevede il trasferimento dei depositi costieri dalla zona urbana di Multedo all’area portuale – scriveva ieri Dello Strologo a Genova che osa -. Nel merito dell’ubicazione portuale, occorre individuare un’area che garantisca il corretto equilibrio tra sviluppo industriale, tutela della sicurezza e non interferenza con le altre attività portuali. Da anni questa area non riesce ad essere individuata. E non individuarla ancora sarebbe un fallimento, perché una delle peculiarità del porto di Genova è quella della varietà delle funzioni e del trattamento di ogni merce, compresi i prodotti chimici che facendo uso delle migliori tecnologie a disposizione possono essere compatibili con la sicurezza e con l’ambiente. Nell’individuazione dell’ipotesi di ponte Somalia è mancato il coinvolgimento del territorio da parte del sindaco-commissario, come anche l’esaurimento dei necessari approfondimenti tecnici tuttora in corso. Per trovare la soluzione ottimale occorre che siano percorsi i seguenti passi: l’analisi tecnica delle fattibilità, il confronto con il territorio e quindi la decisione, che deve spettare ai soggetti competenti”.
“Pretendiamo pertanto posizioni chiare e inequivocabili, condizione essenziale per la prosecuzione del dialogo intrapreso riguardo la scelta del futuro candidato sindaco”, concludono i pentastellati. Insomma, l’investitura potrebbe tardare ulteriormente, sempre che non sia destinata a saltare. Anche perché il M5s non è l’unica forza ad avere riserve. Chi storce il naso è soprattutto Ferruccio Sansa, insospettito dai legami con la vecchia guardia del Pd e soprattutto Claudio Burlando.
In serata arriva poi la nota di Andrea Foti, coordinatore genovese di Sinistra Italiana: “Finora abbiamo preferito rimanere in silenzio per rispetto di Ariel Dello Strologo e del suo lavoro di verifica con i soggetti che compongono il tavolo progressista di cui siamo parte attiva. Tuttavia oggi registriamo sui media che la questione depositi chimici a Ponte Somalia potrebbe essere ancora in discussione. Sgombriamo subito il campo: per noi di Sinistra Italiana i depositi chimici non devono mai più stare in prossimità delle aree urbane, quindi né a Multedo né a Sampierdarena e l’unica soluzione possibile è una corretta opzione zero ossia la chiusura dei depositi di Multedo e la completa e integrale ricollocazione dei lavoratori in altre realtà produttive attraverso l’utilizzo degli strumenti legislativi. Abbiamo posto la questione in modo preciso nel corso dell’incontro avuto con Ariel Dello Strologo, ricevendo peraltro assicurazioni quanto meno sul no dei depositi a Ponte Somalia. Per noi, ribadiamo, questa resta una questione dirimente su cui il potenziale candidato dovrebbe prendere una posizione netta e precisa da subito“.
Da chiarire anche la posizione dei centristi di Italia Viva che siedono ancora al tavolo del centrosinistra genovese benché a livello nazionale stiano lavorando a stretto contatto con Giovanni Toti, a sua volta alle prese con la crisi del centrodestra. La geografia delle prossime elezioni a Genova non è ancora ben chiarita e fino all’ultimo potrebbe riservare qualche sorpresa.