Genova. Il 2 febbraio è il giorno della marmotta, quella ricorrenza tipica della cultura americana dove un esemplare di marmotta, chiamato Phil, indica quanto durerà ancora l’inverno in base al suo comportamento. Il giorno della marmotta, nel suo titolo originale (Groundhog day) è anche un film cult con Bill Murray in cui il protagonista si trova a rivivere in continuazione lo stesso giorno, il 2 febbraio appunto, in un’esistenza dove nulla cambia ma qualcosa cambia.
Questo preambolo per dire che in via XX Settembre, nella sede genovese del Pd, da una parte ci sono state importanti rivelazioni alla riunione della coalizione allargata di centrosinistra, M5s e centristi, nella sede del Pd e che avrebbe – secondo alcuni – dovuto sancire l’ufficialità della candidatura di Ariel Dello Strologo come candidato “anti Bucci” alle prossime comunali. La decisione ufficiale non c’è stata – e in tal senso nulla è cambiato, come nel film – ma di fatto la coalizione ha deciso di portare avanti una “discussione programmatica su Dello Strologo” ma la riunione è aggiornata a sabato.
Insomma qualcosa è cambiato. Il Partito Democratico, perlomeno il segretario Simone D’Angelo, ha continuato a proporre il nome dell’avvocato e presidente della comunità ebraica genovese come quello ideale per tenere insieme le esigenze dell’ampia coalizione e come espressione di un percorso di dialogo con i diversi attori portato avanti ormai da mesi. Di contro, gli alleati del Pd non hanno ancora digerito del tutto le modalità con cui questo nome è stato messo sul tavolo. Durante la riunione di questa sera sono stati sottolineati alcuni concetti. Peraltro ampiamente preannunciati.
La Lista Sansa è stata la prima a chiedere che gli alleati non vengano messi di fronte a una “scelta a scatola chiusa”. Che sia Ariel Dello Strologo, Filippo Biolè, Ivano Bosco o Annamaria Furlan, Ferruccio Sansa, ex candidato alle regionali proprio scalzando Dello Strologo, ha chiesto un incontro reale con i candidati per conoscere la loro “idea di città”. In una nota, alla vigilia dell’incontro, Sansa aveva specificato: “Un tratto essenziale del candidato debba essere la sua capacità di guardare alle sfide del futuro e di rappresentare lui stesso una figura di rinnovamento”. La sua posizione, durante la riunione di questa sera, sarebbe quella maggiormente arroccata.
All’appuntamento anche i centristi di Italia Viva, con l’intervento di Rosario Amico ed Eugenio Musso che hanno espresso perplessità sulla “presenza nella coalizione del M5s in maniera organica e strutturale” ma sostenendo di “non voler chiudere le porte al confronto”. L’esempio vincente portato nella discussione dai renziani è quello delle amministrative savonesi, vinte dal centrosinistra.
Partito Socialista e Insieme, invece, continuano a sostenere il nome della segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. Lo hanno ribadito oggi con una nota, ancora prima dell’inizio della riunione: “Riteniamo opportuno impegnarci per portare alla guida della città quelle ampie esperienze maturate, competenze, quelle capacità di relazioni, di ascolto e d’inclusione unanimemente riconosciute”.
A parte questo, però, la marmotta è uscita dalla tana e ha indicato un candidato. Salvo sorprese sarà quello su cui la maggior parte dei bookmaker aveva scommesso. E che sarebbe già pronto con una serie di condizioni da presentare ai partiti che lo faranno correre alle prossime comunali genovesi.