Genova. L’idea sarebbe quella di spostare i traghetti verso calata Sanità e lasciare quindi almeno sei accosti disponibili alle grandi navi da crociera nel porto storico, vicino alla stazione marittima e a quello che sarà il futuro Hennebique. Ma per farlo sarà necessario spostare, a loro volta, le attività oggi al Terminal Sech altrove e per la precisione a ponente, a Pra’. Ricordiamo che oggi i due terminal sono operati dalla stessa società, Psa.
L’idea, per ora qualcosa soltanto a livello embrionale, è allo studio di Comune di Genova e Autorità portuale. “Sì, stiamo facendo il piano operativo per il porto del 2030”, conferma il sindaco Marco Bucci. Un’idea, però, che non è piaciuta ad alcuni sindacati (l’Usb) e ad alcuni amministratori locali. Il municipio Ponente già vede nuove servitù per il ponente e per Pra’.
“Abbiamo bisogno di sei accosti per le crociere, non solo per Costa come si dice, e con quella soluzione ce la facciamo – afferma Bucci – però io non credo che sia il caso di alzare delle barriere, come ha fatto ad esempio il municipio, in maniera preventiva, prima bisogna vedere i progetti e semmai poi si può commentare”.
Quali progetti? Ci si chiede allora. Ed è a questo punto che si capisce in che fase è il processo. “Non ci sono progetti, oggi stiamo elaborando il porto del 2030, ma si tratta di qualcosa che va programmato in anticipo ed è opportuno farlo adesso, Autorità portuale e città insieme”, conclude Bucci.
Il piano esiste quindi ma per ora è tutt’altro che in fase di decollo. Anche perché al momento difficilmente a Psa potrebbero bastare le banchine di Pra’ per tutti i suoi traffici e difficilmente quindi lo spostamento non includerebbe altri tombamenti.
Rumors non confermati, ma che sarebbero avvalorati da progetti nei cassetti di Confindustria, vedono la prospettiva di un allungamento della diga verso ponente, a Voltri con l’ipotesi – per ora piuttosto improbabile – di un trasferimento in quello spazio dei tanto discussi depositi chimici di Multedo.