Ci risiamo

Polemica sull’aula del consiglio regionale dedicata a Pertini, l’antifascismo ancora terreno di scontro

Botta e risposta tra sinistra e lista Toti, sullo sfondo Casapound che invita a boicottare la cerimonia di intitolazione il 22 febbraio

consiglio regionale covid

Genova. Niente da fare, anche sul “presidente più amato dagli italiani”, in consiglio regionale si è riusciti a creare un battibecco. Anche quando mancano pochi giorni alla cerimonia di intitolazione dell’aula rossa di via Fieschi a Sandro Pertini. Il momento ufficiale sarà il 22 febbraio.

L’oggetto del contendere è ancora una volta il tema dell’antifascismo. Il capogruppo di Linea Condivisa, Gianni Pastorino, parlando della cerimonia della prossima settimana ha detto: “Finalmente il consiglio regionale smette di essere ambiguo verso i valori antifascisti”.

Pastorino fa riferimento a un ordine del giorno del 29 luglio 2020 per intitolare la sala consiliare al presidente della Repubblica. “Una figura di enorme prestigio della Resistenza e dell’antifascismo italiano – dichiara – l’idea era nata dall’ex presidente del Municipio della Valpolcevera Piero Randazzo e poi dal presidente provinciale dell’Anpi Massimo Bisca, è stata ripresa dal gruppo consiliare Linea Condivisa e sollecitata più volte in aula dal consigliere Gianni Pastorino. Ci sono voluti però un ordine del giorno approvato all’unanimità in consiglio regionale, quasi due anni di tempo e quantomeno tre solleciti dello scrivente per arrivare alla realizzazione dell’iniziativa – conclude Pastorino – questa intitolazione ha uno straordinario valore politico e simbolico, che ricorda nel modo migliore un uomo dotato di straordinarie capacità umane e politiche e una figura epica dell’antifascismo italiano”.

Precisazioni e riferimenti che hanno irritato la Lista Toti. “Dispiace davvero, e per diverse motivazioni, essere costretti a leggere le parole farneticanti del consigliere regionale di minoranza Gianni Pastorino”, hanno dichiarato gli arancioni.

“Al consigliere di Linea Condivisa ci preme ricordare che nel 2016, durante il primo mandato di questa amministrazione regionale, abbiamo mantenuto uno dei primi impegni presi con tutti i liguri, cioè quello di terminare i lavori di restauro della casa-museo di Pertini, a Stella, in provincia di Savona, – concludono i consiglieri regionali – Tenuto conto che in quell’occasione il presidente della Regione, Giovanni Toti, disse: ‘Restaurare questa casa vuol dire anche restaurare la memoria di un Presidente di svolta come Pertini’ e che l’intitolazione dell’aula consiliare alla sua figura avviene dopo un voto all’unanimità di tutto il consiglio regionale, ci risulta naturale chiederci di cosa stia parlando e a che cosa faccia riferimento il consigliere di Linea Condivisa che, come sovente gli accade, si trova lontano dalla verità dei fatti e spesso alla ricerca di una polemica facile, pretestuosa e senza costrutto”.

Forse si tratta solo di incomprensioni tra le due forze politiche, perché i due comunicati non sembrano davvero essere un’interlocuzione – o forse in periodo di campagna elettorale è troppo forte il tentativo di intestarsi un risultato comunque positivo per tutti.

Quasi per tutti. Gianni Plinio, ex presidente del consiglio regionale, oggi esponente di Casapound ha invitato i consiglieri regionali di centrodestra a disertare la cerimonia. “E’ una vergogna! Sandro Pertini resta una figura assai divisiva”.

Non la pensa così – ovviamente – l’Anpi. “Apprendiamo con soddisfazione che sarà intitolata la sala del consiglio regionale a Sandro Pertini, il “Presidente Partigiano” figura storica dell’antifascismo e difensore della democrazia e dei valori della Resistenza e della Costituzione. La sua vita è stata una sintesi di tutto questo; dalla galera subita alla guerra di liberazione, le manifestazioni del giugno 1960 sino al suo impegno contro lo stragismo nero e contro il terrorismo”, dice l’associazione.

“Una proposta nata in Valpolcevera da Piero Randazzo e ripresa con forza da noi dell’Anpi, in seguito accolta e sostenuta da forze politiche presenti in consiglio regionale e approvata, poi da tutti. Oggi questa intitolazione assume ancora più valore per i ripetuti tentativi di riscrivere la storia, di mortificarla, stravolgerla o negarla, se addirittura c’è chi siede tra quei banchi e ha affermato di avere come mentore un noto fucilatore di partigiani e “difensore della razza”. Fare ascoltare il discorso di Pertini del 28 giugno 1960 forse servirebbe come ripasso a ricordare cosa c’era in gioco allora e oggi e aiuterebbe anche oggi a capire”, conclude in una nota dell’Anpi di Genova,

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