Recensione

Alda. Diario di una diversa, l’intensità di Milvia Marigliano ridà corpo e voce alla Merini fotogallery

Sino al 20 febbraio lo spettacolo è in scena al Teatro Duse

Alda, diario di una diversa

Genova. Un’ora e poco più di un’intensità che mozza il respiro. Alda. Diario di una diversa è tornato sul palco genovese del Teatro Duse (repliche sino al 20 febbraio) e poi sarà in scena a Torino (Teatro Gobetti 22 febbraio-6 marzo) e Milano (Teatro dell’Elfo Puccini 21-26 giugno).

Lo spettacolo, diretto e ideato da Giorgio Gallione basandosi sugli scritti e la biografia di Alda Merini. Citazioni di poesie, racconto in prosa, ma anche danza e musica compongono le fasi dello spettacolo dedicate alla vita della celebre poetessa che nella sua vita fu rinchiusa in manicomio per tre volte.

Un palcoscenico riempito di sabbia, pochi elementi scenici: un pianoforte, una sedia. I cinque danzatori del Deos – Danse Ensemble Opera Studio (Luca Alberti, Angela Babuin, Eleonora Chiocchini, Noemi Valente, Francesca Zaccaria) immobili, a terra, pronti ad agire. È ciò che appare allo spettatore all’apertura del sipario. E poi lei: Milvia Marigliano. Una delle interpreti più apprezzate del teatro italiano non delude, mettendoci voce, anima, corpo, in un ricordo struggente, appassionato, crudo ma anche inevitabilmente poetico di Alda Merini.  Le coreografie di Giovanni Di Cicco sono la sottolineatura ideale per un universo mentale che per troppo tempo non è stato compreso.

L’infanzia, gli amori, gli amanti, il dispiacere per non aver fatto da madre alle quattro figlie, la poesia, ma soprattutto il manicomio. Questi i passaggi su cui Gallione si sofferma.

Uno spettacolo adatto a chi conosce la poetica e la vita di Merini, ma anche a chi vuole scoprirla per la prima volta.

Martedì, mercoledì e venerdì lo spettacolo inizia alle ore 20.30, giovedì e sabato alle 19.30. Per assistere è necessario essere muniti di super green pass e indossare la mascherina Ffp2. Info e biglietti su teatronazionalegenova.it    

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