Prossimi passi

Aggressione ai ragazzini nell’ex ostello del Righi, il Comune: “Presto saranno trasferiti”

L'amministrazione ha chiesto al prefetto un maggiore impegno da parte del governo nella presa a carico dei minori non accompagnati che a Genova sono 283

assalto ostello minori migranti

Genova. “Il Comune segue quotidianamente la situazione dell’ex ostello di Oregina oltre che delle altre strutture che ospitano minori non accompagnati. Condanniamo l’episodio avvenuto la scorsa notte e abbiamo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che sapranno ricostruire la dinamica dei fatti e individuare i responsabili“, così il consigliere delegato ai Servizi sociali del Comune di Genova, Mario Baroni, dopo le problematiche scoppiate attorno alla struttura sulle alture della città.

Nei prossimi giorni il Comune avrà un incontro con il prefetto per chiedere un maggiore impegno da parte del governo nella presa a carico dei minori non accompagnati il cui numero è salito a 283, di cui 100 a totale carico del Comune di Genova, per legge, che è chiamato a ospitare in strutture temporanee questi ragazzi.

“Ringrazio le cooperative del terzo settore che stanno svolgendo un enorme lavoro di tipo socioeducativo, tra molte difficoltà e affrontando situazioni individuali con gravi traumi alle spalle – aggiunge Baroni – è un lavoro complesso che mette in gioco tutte le nostre migliori professionalità e per questo ringraziamo in maniera particolare gli assistenti sociali e gli agenti di polizia locale del Comune di Genova”.

All’ex Ostello – che in periodo Covid accoglieva le persone senza fissa dimora e che ha cambiato mission da diversi mesi – sono stati ospitati circa 35 ragazzi, oggi diminuiti a 17 e che a breve caleranno a 11. Il Comune ha preso accordi per trasferirli tutti entro lunedì 28 febbraio. Resta il fatto che se dovessero arrivarne molti altri sul territorio di Genova non si potrebbe rinunciare a quella struttura.

“Auspichiamo un supporto concreto da parte del ministero dell’Interno, a cui abbiamo già scritto chiedendo un aumento dei posti della rete Sai-Sistema accoglienza integrazione, perché è indispensabile avere una programmazione puntuale su come accogliere questi ragazzi per evitare che una situazione oggi tutto sommato sotto controllo, grazie anche alla sensibilità della stragrande maggioranza dei genovesi, possa creare occasioni di conflitto sociale”, continua Baroni.

“Come amministrazione abbiamo a cuore l’importanza del sociale, a tutti i livelli, un’attenzione che si è tradotta in un maggiore stanziamento di risorse ma davanti alla crescita dei numeri del disagio ci vuole un intervento forte e a lungo termine da parte di chi governa la distribuzione dei flussi sui territori”, conclude il consigliere delegato ai Servizi sociali.

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