Mondo. “Alla fine Omicron troverà tutti”. È questa la previsione di Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca ed esperto in malattie infettive.
A causa della sua alta trasmissibilità, secondo il professore americano, la variante è destinata ad infettare la quasi totalità della popolazione mondiale, ma con una distinzione tra vaccinati e non. Coloro che hanno ricevuto la terza dose “saranno esposti al virus e alcuni, forse la maggior parte, saranno contagiati, ma molto probabilmente non finiranno in ospedale e non moriranno”. Al contrario i non vaccinati “affronteranno l’impatto dell’aspetto più grave” della malattia.
Uno scenario che, però, potrebbe rendere possibile la convivenza con il Covid. “Prima o poi tutti finiranno per contagiarsi con la variante Omicron, ma si tratterà di conviverci. E il Covid diventerà un virus ‘quasi normale’”, ha spiegato Fauci. La stessa cosa che sta accadendo negli Stati Uniti che, secondo l’esperto, potrebbero essere sulla soglia di un periodo di transizione dopo il quale potrebbe diventare possibile vivere con il Covid.
L’allarme sull’impennata dei contagi era stato lanciato anche ieri dal direttore regionale per l’Europa dell’Oms, Hans Kluge che, durante la consueta conferenza stampa settimanale sui dati epidemiologici, ha dichiarato: “Entro 6-8 settimane, la variante Omicron contagerà il 50% della popolazione europea”.
Nella prima settimana del 2022, in Europa i casi sono raddoppiati, superando i 7 milioni. “Al 10 gennaio, 26 paesi hanno segnalato che oltre l’1% della loro popolazione si è ammalata ogni settimana”, ha sottolineato Kluge.
Il direttore dell’Oms ha poi parlato di vaccini e ospedalizzazioni, riportando i dati di due nazioni. “In Danimarca, dove i casi di Omicron sono esplosi nelle ultime settimane, il tasso di ospedalizzazione per Covid-19 nei pazienti non vaccinati è risultato 6 volte superiore ai vaccinati nella settimana di Natale – ha evidenziato – E i dati del sistema di sorveglianza ostetrica del Regno Unito mostrano che il 96% delle donne in gravidanza ricoverate in ospedale con sintomi di Covid-19 tra maggio e ottobre 2021 non era vaccinate, una su 3 ha avuto bisogno di supporto respiratorio”.
Numeri che, secondo Kluge, dimostrano come “i vaccini attualmente approvati continuano a fornire una buona protezione contro malattie gravi e morte, anche per Omicron”.