Pugno in un occhio

Portofino, contro gli ascensori di fronte alla chiesa petizione di associazioni e ambientaliste

Il tribunale ha sospeso i lavori ma intanto il parroco ha chiesto aiuto a una rete di realtà civiche. La struttura è voluta dalla famiglia Malacalza ma servirebbe anche al pubblico

Chiesa portofino divo martino foto di Davide Papalini (da citare)

Genova. In attesa del pronunciamento del Tribunale di Genova contro la costruzione di due ascensori interrati di fronte alla chiesa di Portofino, il parroco don Alessandro Giosso chiede aiuto alle Associazioni ambietaliste e incassa il loro appoggio.

Sulla piattaforma Change.org Friday for Future Liguria ha lanciato una petizione per chiedere di fermare i lavori di scavo iniziati dalla famiglia dell’imprenditore Malacalza, ex azionista Pirelli e già socio di maggioranza di Banca Carige, in accordo con il Comune per il rischio danneggiamenti della chiesa di Divo Martino posta a pochi metri.

Attualmente si sono schierate dalla parte del religioso l’associazione Internazionale Amici del Monte di Portofino, l’associazione Per il Monte di Portofino, il Coordinamento per il Parco Nazionale di Portofino, Friday For Future Liguria, l’Istituto Internazionale di Studi Liguri sezione Tigullio, Italia Nostra Tigullio, Legambiente Liguria, Tigulliana.

Nei giorni scorsi don Giosso aveva presentato un’istanza al Tribunale di Genova in cui, con perizie geologiche e con l’imprimatur della curia vescovile di Chiavari, dimostrava come quel cantiere di lavori insistesse su una porzione di terreno non stabile.

Il Tribunale ha sospeso i lavori e rimandato al confronto con le parti in programma il 28 gennaio prossimo. I passaggi sotterranei in costruzione servirebbero alla famiglia Malacalza per raggiungere la propria abitazione e al Comune per abbattere le barriere architettoniche per salire all’ex asilo, futura sede del municipio.

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