Cantieri

Il porto e i 2,2 miliardi per il suo futuro. Bucci: “Come 10 ponti San Giorgio costruiti insieme”

Signorini: "Un piano epocale, 22 mila persone globalmente saranno coinvolte direttamente nei cantieri"

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Genova. “Stiamo progettando il porto che Genova avrà nel futuro, modellando quella zona grigia che divide porto e città per i prossimi 50 anni”. Queste le parole di soddisfazione che il primo cittadini di Genova, Marco Bucci, usa per descrive il piano di 27 progetti che saranno portati a termine con i soldi della legge Genova e parte del Pnrr. Oltre 2,2 miliardi di finanziamenti che serviranno al porto per portare avanti i progetti di rilancio.

L’occasione è la presentazione dei lavori fatti e che si faranno in area portuale, con la presenza del Commissario Bucci, Autorità di Sistema Portuale e Regione Liguria. Diga Foranea, Terzo Valico, sostenibilità, Hennebique, viabilità interna, aumento della capacità ferroviaria, waterfront di Levante, elettrificazione delle banchine. Questi alcuni degli ambiti in cui l’Autorità di sistema portuale si sta muovendo per mettere a frutto gli importanti finanziamenti arrivati sulla città: “Oggi scadono i 36 mesi disposti dalla legge Genova – sottolinea Signorini – per attuare le aggiudicazioni di tutte le opere di riqualificazione del porto di Genova e, per quanto possibile, la relativa cantierizzazione. Si tratta di una scala di interventi epocale”.

Sullo stato dei progetti fanno il punto congiuntamente, a Palazzo San Giorgio, il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti.

“Quasi tutte le opere fondamentali sono aggiudicate e i loro lavori sono avviati – sottolinea Signorini – I macro interventi che abbiamo messo in programma sono 27, abbiamo già avviato 20 cantieri, fatto che giudico non irrilevante; tutte le amministrazioni genovesi e liguri hanno profuso ogni sforzo per bandire 62 gare, 34 di questi appalti complessi, 39 gare sono state assegnate. Le grandi opere sono senz’altro invasive e fastidiose ma, in compenso, garantiscono una ricaduta nei prossimi 4 anni molto significativa; 22 mila persone globalmente saranno coinvolte direttamente nei cantieri, il valore aggiunto diretto, cioè redditi e capitali da lavoro, è di 1 miliardo. Oggi stanno lavorando nei cantieri 1.700 persone”.

“Dal porto all’aeroporto fino alla transizione ecologica al digitale, in questo piano c’è tutto: è come costruire dieci ponti Genova San Giorgio, uno dopo l’altro – sottolinea Marco Bucci – Tutta la città si sta sforzando e anche i cittadini si dovranno sforzare per sostenere questo programma di trasformazione: i cantieri danno fastidio ma stiamo lavorando al nostro domani.

“Genova si candida così ad avere il porto più efficiente del mediterraneo, ma anche a diventare la città più cool, capace persone che vengono a lavorare ma anche a vivere – sottolinea il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – da noi il Pnrr è arrivato con tre o quattro anni di anticipo, per questo il futuro ci sta già bussando alle porte. Basta percorrere il nostro waterfront tra levante e ponente per vedere quante gru siano già al lavoro. Spero che a nessuno sfugga la rivoluzione che stiamo vivendo: dal terzo valico al waterfront, dal silos Hennebique ai binari e alle strade, Genova sta cambiando faccia. Questo è solo l’antipasto, di per sé sostanzioso, di quello che potrà essere il futuro di città e regione”.

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