Progetto

Piste ciclabili, ora Genova pensa in grande: tutte le sedi dell’Università raggiungibili in bici

Disponibili oltre 3 milioni di euro, primo lotto realizzato nel 2023: ecco quali saranno i nuovi percorsi

Generica

Genova. Non solo le bike lane che coprono il centro e i tratti più trafficati delle principali direttrici cittadine. Non solo le future piste ciclabili strutturate in Valpolcevera e in un tratto della Valbisagno. Genova continua a scommettere su bici e monopattini e lo fa con un progetto ad hoc per collegare tutte le sedi universitarie, in parte sfruttando i percorsi già esistenti e in parte creandone di nuovi grazie a uno specifico finanziamento disponibile all’interno del Pnrr.

“La particolarità di Genova è che non ha un campus unico, ma diversi poli sparsi per la città – spiega Adriana Del Borghi, prorettrice dell’Università di Genova con delega alla sostenibilità che ha seguito l’iter in prima persona -. L’estate scorsa era uscito un bando del ministero per le città universitarie ma non eravamo riusciti a presentare il progetto. Nella seconda tornata, invece, è stato inserito un progetto specifico che abbiamo sviluppato insieme al gruppo di lavoro Unige Sostenibile, con la nostra mobility manager Ilaria Del Ponte e con l’ufficio smart mobility del Comune diretto da Valentino Zanin. Il bando è rientrato nel Pnrr e adesso non è più mirato alla ciclabilità universitaria, ma il finanziamento è stato comunque approvato”.

Secondo una rilevazione del 2019 su un campione di oltre 4.700 persone, per la maggior parte studenti, è emerso che per andare in università il 50% sceglie il trasporto pubblico, il 22% si muove a piedi e solo l’1% sceglie la bicicletta: l’obiettivo è aumentare questa quota tenendo conto che la maggioranza è già orientata a muoversi in maniera sostenibile.

Il costo ipotizzato in una prima fase si aggira sui 360mila euro, ma in realtà i fondi a disposizione dovrebbero superare i 3 milioni: “Cercheremo di non sprecare nemmeno un centesimo, ma è probabile che ne servano meno – spiega Enrico Musso, mobilty manager del Comune di Genova -. Talvolta questi percorsi avranno lo svantaggio di essere in salita, ma è anche vero che, con la diffusione delle biciclette a pedalata assistita, questo sarà sempre meno un problema”. Il primo lotto, come riferisce la prorettrice Del Borghi, sarà realizzato nel 2023, mentre l’intero progetto, essendo sottoposto ai vincoli del recovery plan, dovrà essere completato entro il 2026.

I percorsi devono ancora essere studiati nei dettagli, ma le caratteristiche principali sono definite. Gli itinerari principali saranno tre. Il primo è quello che va da Brignole al complesso di San Martino: l’idea è quella di sfruttare l’asse di San Fruttuoso, dove era già prevista una bike lane fino a piazza Martinez, per poi risalire lungo via Torti e un tratto di corso Europa. Il secondo andrà da Brignole ad Albaro – dove ci sono tre poli, quelli di ingegneria (Villa Cambiaso e Opera Pia) e quello di scienze matematiche, fisiche e naturali in Valletta Puggia – passando da piazza Tommaseo, via Pozzo e via Albaro. Per queste sedi verrà studiato anche un collegamento alla pista di corso Italia. Il terzo percorso ciclabile raggiungerà la sede di architettura in Sarzano allacciandosi (almeno per ora) alla zona di piazza De Ferrari.

Tenendo conto che i grandi poli della Darsena e di via Balbi di fatto sono già serviti dalla pista ciclabile (servirebbe solo qualche aggiustamento), ci saranno tratti sussidiari per le altre sedi: l’Albergo dei Poveri verrà raggiunto con un percorso in salita da via Gramsci, mentre per arrivare all’edificio di corso Podestà, che ospita scienze della formazione, sono allo studio diverse ipotesi: da via XX Settembre attraverso l’ascensore del Ponte Monumentale oppure con una corsia ciclabile da piazza Corvetto. “Da lì potremmo anche proseguire verso Carignano – aggiunge Musso – sfruttando i due controviali sottoutilizzati di via Corsica, per poi collegarci anche alla zona di Sarzano”. Il progetto non contempla la futura sede di ingegneria nel parco tecnologico di Erzelli, ma probabilmente la futura monorotaia sarà servita dalla ciclabile del Ponente e consentirà di salire a bordo con le bici.

Ma si tratterà di vere e proprie ciclabili o di semplici corsie rosse tracciate sull’asfalto? “Per la maggior parte saranno bike lane perché non c’è lo spazio fisico per fare altro – ammette Musso – ma dove ci saranno problemi di sicurezza potremmo pensare a itinerari protetti”. La prorettrice Del Borghi auspica tuttavia “una via di mezzo, non dico tutte in sede riservata ma qualcosa di più strutturato. Spero si possa avere un miglioramento insieme a una ristrutturazione complessiva della ciclabilità urbana”.

In parallelo l’ateneo, nell’ambito del piano per gli spostamenti casa-università, provvederà a installare 50 rastrelliere per complessivi 500 nuovi ciclo-posteggi nelle principali sedi. “Questo intervento, progettato in collaborazione con la Soprintendenza, sarà interamente a nostro carico – conclude Del Borghi – e verrà realizzato seguendo i criteri suggeriti dalla Fiab, con rastrelliere alte che consentano di legare il telaio delle bici”.

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