Misure

Peste suina, ok a passeggiate e bici su strade asfaltate. Anche i maiali domestici vanno abbattuti

Ecco cosa prevede l'ordinanza della Regione Liguria. Salgono a 18 le carcasse infette, ma quelle trovate in Liguria sono sempre 3

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Genova. Confermato il divieto assoluto di passeggiare o andare in bici nei boschi, ma si potranno usare liberamente, anche per fare sport, tutte le strade asfaltate, anche quelle private e quelle necessarie a raggiungere abitazioni, luoghi di lavoro, fondi agricoli di proprietà e strutture ricettive aperte al pubblico. E poi, come previsto, viene disposta l’immediata macellazione dei suini negli allevamenti bradi o semibradi con divieto di ripopolamento per 6 mesi. E andranno abbattuti anche maiali e cinghiali negli allevamenti familiari per autoconsumo. Sono le principali disposizioni dell‘ordinanza della Regione Liguria che “interpreta” le indicazioni del Governo per fronteggiare l’epidemia di peste suina.

“L’ordinanza fornirà chiarimenti su quello che si può e non si può fare nei nostri territori – ha spiegato il presidente Giovanni Toti -. Nei prossimi cinque giorni verrà adottata una delibera di giunta con cui stanzieremo le prime somme per i ristori. In alcuni casi potremo riferirci alle somme dei tabellari previsti dai regolamenti attuativi dell’ordinanza interministeriali, in altri daremo mandato alle Camere di commercio di eseguire ricognizioni dei danni. Ho parlato coi ministri Speranza e Patuanelli e ho chiesto un tavolo politico per poter discutere della gestione della crisi e dei ristori che dovranno essere a carico del Governo e non solo della Regione”.

L’ordinanza specifica che sarà “consentito l’accesso alle aree verdi dei centri urbani e i relativi parchi, le spiagge, i moli e le strade lungomare, nonché le aree ricreative recintate di pertinenza dei centri abitati”, mentre rimane il divieto di lasciare in libertà i cani o altri animali domestici. Questo significa, ad esempio, che si potrà andare a fare una corsa ai parchi di Nervi ma non al Peralto, perché non si tratta di un’area cintata come quelle che si trovano nel mezzo della città. Si potrà tuttavia percorrere la strada asfaltata, sia a piedi sia a bordo di bici e altri veicoli.

A preoccupare di più il mondo agricolo ligure è la misura che dispone la macellazione immediata di tutti i suini. “In Liguria ci sono 1.010 maiali censiti, tra Genova e Savona sono circa 500 capi – spiega Roberto Moschi, responsabile del dipartimento di veterinaria di Alisa -. Le carni e i prodotti derivati non potranno uscire dalla zona infetta. Pur essendo sane non avranno mercato, vedremo se saranno distrutte o al limite date in beneficenza per le persone bisognose”.

“La misura nasce da un’esigenza sanitaria – mette in chiaro Angelo Ferrari, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico -. L’obiettivo è evitare che ci sia il passaggio dal selvatico all’aziendale perché comporterebbe una serie di iniziative pesanti a livello europeo. Creare un vuoto sanitario diminuisce il rischio che questo possa avvenire. Se non fossero macellati questi suini sarebbero costretti a rimanere lì per un certo numero di mesi e questo sarebbe un ulteriore aggravio per gli allevatori. Ricordiamo che il virus non si trasmette all’uomo e che, prima della macellazione, tutti gli animali saranno sottoposti a visita veterinaria per verificare che siano sani”.

Al momento sono salite a 18 le carcasse infette trovate nell’area della zona rossa, ma sono sempre 3 quelle rinvenute in Liguria (due a Ronco Scrivia e una a Isola del Cantone). Oggi sono partite le prime battute del nucleo regionale di vigilanza faunistico ambientale nei boschi alla ricerca di altri animali potenzialmente contagiati. L’attività andrà avanti nelle prossime settimane con l’obiettivo di indurre il Governo a circoscrivere ulteriormente la “zona rossa” in cui si applicano ai divieti, ma in caso di risultati meno confortanti l’area potrà essere invece estesa.

Come precisato dall’ordinanza, nella zona infetta qualsiasi carcassa va immediatamente segnalata alla Asl territorialmente competente. La rimozione e il trasporto saranno effettuati solo da personale Asl autorizzato e tramite mezzi individuati e autorizzati allo scopo. Il successivo smaltimento avverrà in punti individuati sempre dalle Asl e con personale autorizzato. Sospesa per 30 giorni la caccia in braccata e la caccia in forma vagante con i cani nei comuni confinanti con la zona vietata.  e sport outdoor.

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