Centrosinistra

Pd, Valentina Ghio pronta a prendere le redini del partito in Liguria “con un’alternativa radicale”

La sindaca di Sestri Levante lanciata verso il congresso del 20 febbraio. "Il Pd ha bisogno di ritrovare il suo orgoglio, e ha bisogno di lavorare con concretezza su generi e generazioni"

Valentina Ghio

Genova. “Serve un partito di filiera corta ma di sguardo lungo”. La metafora di cui Valentina Ghio, sindaca di Sestri Levante e candidata alla segreteria del Pd ligure, si serve per spiegare la sua idea di partito è suggestiva. Tanto più che la conferenza stampa convocata per farlo è all’interno del mercato orientale di Genova, a pochi metri da frutta, verdura, carne, pesce. Gente.

Il Pd a “filiera corta” – secondo Ghio – è quello dei circoli, degli amministratori locali, quello capace di ascoltare le persone, gli elettori, nei mercati e alle fermate dell’autobus, in coda alle poste o in autostrada. Lo sguardo lungo è meno chiaro. Ma forse perché va oltre l’orizzonte delle elezioni comunali a Genova e alla Spezia ma – anche se nessuno lo dice apertamente – si spinge alle prossime regionali. Ed è qui che Valentina Ghio potrebbe rappresentare una sfidante tosta, e non poco, per il centrodestra.

Ma prima dovrà impegnarsi, salvo sorprese dell’ultimo minuto, a concludere il suo secondo mandato da primo cittadino a Sestri (eletta per il bis nel 2018, al primo turno) e a traghettare il Partito democratico regionale oltre la palude in cui sembra essersi impantanato tra un corsa elettorale fallimentare e l’altra, se si eccettua l’exploit savonese.

Il congresso del Pd è fissato per il 20 febbraio. Al momento Valentina Ghio è la sola candidata a prendere il posto dell’uscente Simone Farello. Che, alla conferenza stampa, non si è visto ma la spiegazione sarebbe da riportare a banali impegni lavorativi. C’erano, invece, molti altri rappresentanti delle “varie anime del Pd”. Dal segretario genovese Simone D’Angelo, ai capigruppo in consiglio regionale e comunale Garibaldi e Terrile, c’erano Pippo Rossetti e Cristina Lodi, c’erano Armando Sanna e Vittoria Canessa e molti esponenti dei giovani del Pd, oltre a simpatizzanti e sostenitori.

“Quella di candidarmi è stata una decisione ponderata ma anche spontanea perché credo che sia il momento di cambiare fortemente l’andamento di questo partito – ha spiegato – credo sia necessario renderlo il soggetto autorevole che catalizzi buona parte dell’opinione pubblica e delle persone con proposte di cambiamento che guardino ai prossimi venti, trenta e cinquanta anni, tenendo insieme i bisogni delle persone ma affrontando allo stesso tempo le criticità ormai storiche della regione, che si sono acuite in questi anni, in primo luogo l’emergenza demografica“.

Secondo Ghio “la regione è in stallo e ha bisogno di una spinta forte da un partito che interpreti i bisogni del territorio. Metto a disposizione la mia esperienza di amministratore pubblico che in questi anni ha cercato di tenere insieme un campo largo. L’obiettivo è guidare questa regione”. Per Ghio sarò di primaria importanza anche la questione dei generi e delle generazioni: “Sulle regole e a parole siamo perfetti, nella pratica manchiamo un po’”.

Per le elezioni comunali di Genova e La Spezia “occorre in poco tempo definire le soluzioni con un campo largo e figure credibili. Nei territori si lavora da tempo e credo che gli ingredienti ci siano tutti. Sta ora nella responsabilità di tutti chiudere rapidamente, andare avanti con due figure autorevoli e con i progetti di cui c’è bisogno per migliorare la vita delle persone nelle due città”. Sulla possibilità di presentare concretamente i nomi entro il 20 febbraio, glissa: “Credo ci sia la possibilità di arrivare a una soluzione in tempi ragionevoli, la scelta deve essere fatta dai territori in autonomia”.

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