Ipotesi

Parco eolico sul passo della Bocchetta: depositato un progetto da 5 pale alte 150 metri fotogallery

A proporlo la Seva srl per il Comune di Mignanego: un impianto simile, ma oltre il confine col Piemonte, fu stoppato perchè troppo vicino al parco naturale della Capanne di Marcarolo

Genova. Un parco eolico da realizzare a pochi metri dal Passo della Bocchetta, in territorio Ligure, comprendente cinque aerogeneratori di ultima generazione alti 150 metri capaci di produrre, sulla carta, 16 megawatt di energia eolica. Questo il progetto depositato nei giorni scorsi presso gli uffici di Regione Liguria in attesa di passare sotto il controllo della valutazione di impatto ambientale.

A presentarlo la Seva srl, colosso valdostano dell’energia eolica, che ha proposto l’impianto al comune di Mignanego, in provincia di Genova, dove le pale dovrebbero sorgere. Il parco eolico sarebbe ubicato sulla cresta che congiunge il passo della Bocchetta al Monte Calvo, passando per il Monte Poggio, interessando una linea di cresta di circa 1,2 chilometri.

Il progetto prevede l’installazione di 5 aerogeneratori ad asse orizzontale del tipo Vestas V1121  con un’altezza al mozzo pari a 94 metri e un diametro del rotore pari a 112 metri; stando alle stime presentate con l’energia prodotta, circa 34.000 MWh all’anno, si coprirebbe il fabbisogno di circa 13.600 famiglie. 

Parco eolico Passo della Bocchetta
Il confronto tra il progetto ligure e quello piemontese del 2012

Secondo quanto emerge dalla relazione tecnica, l’impianto ligure segue una progettazione simile redatta quasi dieci anni fa però sul versante piemontese. I progetto però fu stoppato da Regione Piemonte (e sarebbe attualmente sospeso) perchè considerato troppo vicino all’area protetta del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, e quindi potenzialmente pericoloso per le rotte migratorie di alcune specie di volatili protetti. Oggi il nuovo progetto dista qualche decina di metri rispetto al precedente, ma in territorio totalmente ligure, e prevede due torri in meno rispetto alle sette (ma più piccole) dell’impianto piemontese.

Come in tutti gli impianti del genere, l’elemento più complesso è quello relativo alla viabilità di servizio per l’installazione delle torri: in questo caso passando dalla Bocchetta si utilizzerebbero i tracciati utilizzati in precedenza per la posa del gasdotto Gavi-Pietralavezzara della Snam, salvo qualche puntuale intervento per rendere transitabile la strada dai lunghi mezzi speciali dedicati al trasporto delle parti delle pale. In corrispondenza di ciascun aerogeneratore sarà prevista la realizzazione di una piazzola temporanea costituita da una superficie pianeggiante di circa 2300 m2 necessaria per consentire l’installazione della gru e delle macchine operatrici, l’assemblaggio delle torri, l’ubicazione delle fondazioni, la manovra degli automezzi e, in generale, il deposito temporaneo di tutte le componenti. Secondo quanto presentato nella documentazione per realizzare il parco eolico ci vorranno 2 anni di lavori, e l’impianto avrà una vita utile calcolata tra 25 e 30 anni, salvo poi essere “riaggiornato”.

Nella documentazione è stata allegato anche lo studio dell’impatto visivo, che interessa un’area in realtà molto ampia, visto che i generatori saranno visibili (o tutti o solo alcuni) praticamente in buona parte di un’area compresa entro i 10 chilometri dell’impianto, tra cui, oltre che dal passo della Bocchetta, anche dai Piani di Praglia e dalla Madonna della Guardia, vale a dire due dei più amati punti panoramici della nostra provincia. Ma non solo: dalla cartina allegata alla documentazione le pale si vedranno anche praticamente in tutta la  Valpolcevera fino a Sampierdarena.

Parco eolico Passo della Bocchetta
La mappa dell'impatto visivo dell'impianto

Altro impatto da valutare riguarderà l’acustica. Come è noto, infatti, le pale e i rotori degli impianti eolico producono rumore durante il loro funzionamento, calcolato per questa tipologia di macchine, con il mozzo a 90 metri dal suolo, a 94 decibel con un vento pari a 5 metri al secondo (l’impianto si attiva con 3) fino a 106 decibel con venti a 10 metri al secondo. Gli aerogeneratori potranno funzionare con venti fino a 25 metri al secondo. La percezione al suolo sarà diminuita dall’altezza dell’impianti, ma nelle zone limitrofe, ad altezza uomo, potrà variare dai 55 ai 40 decibel. 

 

 

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