Genova. Qualche cosa cambierà, qualche cosa resterà uguale. Il trend dei contagi ancora trascinato con irruenza dalla variante Omicron non consentirà al consiglio dei ministri, che si riunirà oggi, di modificare granché in termini di misure di contenimento della pandemia. Quindi gran parte dell’impianto di divieti e norme stabilito per il periodo natalizio va verso una sostanziale proroga.
Il decreto scade oggi ma il nuovo regime somiglierà molto a quello vecchio. Il cambiamento fra i più attesi, e che invece non ci sarà, riguarda l’obbligo di mascherine anche all’aperto su tutto il territorio nazionale. Entrato in vigore a partire dal 24 dicembre, dopo sei mesi di tregua, sarà prorogato almeno fino a una discesa consolidata della curva epidemiologica.
Sembrano non esserci grandi novità neppure per le discoteche, che pure speravano di poter riaprire in tema per San Valentino. Quasi: nel senso che l’ok alla riapertura delle sale da ballo potrebbe arrivare il 15 febbraio. Ancora due settimane di tempo per capire se ci sarà o meno una discesa della curva sufficiente a dar ragione agli “aperturisti”.
Da domani, martedì 1 febbraio, sarà obbligatorio il green pass base – cioè anche tramite tampone negativo – per entrare in negozi che non forniscono beni essenziali, banche e uffici postali. Fanno eccezione quelli che forniscono beni essenziali: alimentari, farmacie, ottici, rivendite di carburante, di prodotti per animali e casalinghi.
Cambiano anche i termini di validità anche del super green pass. La scadenza sarà di 6 mesi per chi ha completato solo il primo ciclo di vaccinazione mentre il certificato non avrà più scadenza – lo deciderà oggi il consiglio dei ministri – per chi abbia ricevuto anche la terza dose. Ricordiamo inoltre che dal 15 febbraio, tra due settimane, gli over 50 dovranno esibire il super green pass per accedere al posto di lavoro.
Infine, da domani, controlli a campione e minimulte da 100 euro per gli over50 che fossero sorpresi senza vaccino, contravvenendo quindi all’obbligo per questa fascia d’età. Coloro che non si sono immunizzati, salvo gli esenti per motivi di salute che possano produrre un certificato medico, sono passibili di sanzione una tantum da 100 euro, appunto. Multa che sarà emessa dall’agenzia delle Entrate su segnalazione del ministero della Salute.