Tutte le regole

Le misure del nuovo decreto Covid: obbligo vaccinale per gli over 50 e green pass per entrare nei negozi

Chi non si vaccina riceverà una sanzione di 100 euro. stanziati 92 milioni e 505mila euro per l'esecuzione di test rapidi gratis per gli studenti

draghi green pass

Genova. Il governo cambia strategia per arginare il nuovo boom di contagi legati alla quarta ondata di coronavirus: dopo una serrata trattativa all’interno del Consiglio dei ministri arriva il decreto Covid con l’obbligo vaccinale per gli over 50 e per il personale dell’università, mentre il green pass base sarà esteso per accedere ai servizi o entrare nei negozi. Per quanto riguarda la scuola, prevista la quarantena di 10 giorni per gli studenti di scuole medie e superiori in caso di tre positivi.

Misure varate per “frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite”, ha spiegato il premier Mario Draghi durante il Cdm. “Questi provvedimenti vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche”.

A ribadire il concetto anche il ministro della Salute Roberto Speranza: “Oggi il punto non sono più i casi, dobbiamo lavorare per ridurre il più possibile le ospedalizzazioni. Le scelte che stiamo facendo infatti sono volte a restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che provoca un peso sanitario sui nostri sistemi ospedalieri: i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50% dei pazienti nei reparti ordinari sono non vaccinati”. Quindi, ha concluso, “il peso delle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati”.

Nonostante il nuovo decreto sia stato votato all’unanimità, non sono mancate tensioni e divergenze. In particolare sull’obbligo vaccinale, che per gli over 50 è misura inedita di Europa: Pd; Leu, Italia Viva e Forza Italia chiedevano di estenderlo a tutte le età e professioni, mentre la Lega e il Movimento 5 Stelle avrebbero preferito fosse imposto solo dai 60 anni in su. Si è poi trovato il compromesso, il Carroccio ha infatti accettato di allargare l’obbligo agli over 50 in cambio di imporre il green pass base (e non quello rafforzato) per andare (e lavorare) in banca, alle Poste o dal parrucchiere.

Vediamo ora nel dettaglio tutte le nuove regole che scatteranno nei prossimi giorni.

OBBLIGO VACCINALE

Sarà valido a partire dall’entrata in vigore del decreto (il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) fino al 15 giugno. E riguarderà chi ha compiuto 50 anni o li compirà entro quella data. Obbligo imposto anche al personale universitario, che viene quindi equiparato a quello scolastico per cui era già in vigore dal 15 dicembre.

Saranno esentati soltanto coloro a cui è stato “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”, si legge nella bozza.

Chi invece è guarito dal Covid-19 dovrà sottoporsi obbligatoriamente alla vaccinazione dopo 6 mesi.

Per quanto riguarda i lavoratori over 50, sia nel pubblico che nel privato, sarà obbligatorio il super green pass che viene dato in seguito al vaccino o la guarigione. Dovranno quindi essere vaccinati entro il 1° febbraio, considerando che ci vogliono 14 giorni dalla prima dose prima di ottenere il certificato.

LE SANZIONI

Due sono le multe previste per gli over 50: la prima pari a 100 euro per tutti coloro che non rispetteranno l’obbligo vaccinale, mentre chi si presenterà sul luogo di lavoro senza super green pass rischia una sanzione erogata dal prefetto da 600 a 1.500 euro.

Le verifiche saranno effettuate dai datori di lavoro che dovranno segnalare il dipendente come “assente ingiustificato” se non in possesso del super green pass. Il lavoratore non rischierà il licenziamento o provvedimenti disciplinari, ma gli verrà sospeso lo stipendio.

OBBLIGO GREEN PASS IN NEGOZI E SERVIZI

A causa della decisa opposizione della Lega che aveva chiesto misure meno stringenti, non sarà il green pass rafforzato, ma il certificato base ad essere necessario per accedere a servizi e negozi. Il tutto fino al 15 giugno.

Nel dettaglio il green pass base sarà obbligatorio per lavoratori e clienti dei servizi alla persona, ad esempio estetisti e parrucchieri, a partire dal 20 gennaio. Stessa regola anche per uffici e servizi pubblici, banche, negozi, centri commerciali: in questo caso sarà in vigore dal 1° febbraio.

Ad eccezione di alimentari, supermercati e farmacie, quindi, se non si è vaccinati, per accedere a tutti i servizi elencati occorrerà l’esito negativo di un tampone.

SMART WORKING

Nell’ottica di utilizzare ogni strumento utile per diminuire le possibilità di contagio, è stata firmata dai ministri della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private nella quale viene raccomandato il massimo utilizzo dello smart working.

“Abbiamo preso una decisione straordinaria – ha dichiarato Renato Brunetta, al termine del Consiglio dei ministri – Mondo del lavoro pubblico e mondo del lavoro privato adotteranno tutti gli schemi di lavoro agile, di lavoro a distanza, già presenti all’interno delle loro regolazioni contrattuali e normative. Il privato utilizzerà il massimo della flessibilità per garantire sicurezza e servizi e per abbassare la curva del contagio. La stessa cosa farà il lavoro pubblico. La circolare, firmata da me e dal ministro Orlando, è immediatamente in vigore per mettere insieme il massimo di efficienza dei servizi alle famiglie e alle imprese con il massimo della sicurezza, e con il contributo a controllare l’evoluzione della curva pandemica”.

SCUOLA

La scuola ripartirà regolarmente il 10 gennaio, diverse saranno le regole sulla quarantena a seconda della fascia di età degli studenti.

Partiamo dai più piccoli. In caso di un positivo, nella scuola d’infanzia (bambini da 0 a 6 anni)  andrà in quarantena tutta la classe per 10 giorni; mentre nelle scuole elementari si continueranno le lezioni in presenza, ma sarà necessario sottoporre gli alunni ad un tampone antigenico o molecolare, da ripetersi dopo cinque giorni. Nella scuola primaria, quindi, la Dad scatterà solo in caso due o più positivi e sarà sempre di 10 giorni.

Così come per scuole medie e superiori, ma solo se ci saranno tre positivi (e non 4 come precedentemente annunciato) nella stessa classe. E se saranno di più? Due gli scenari che si possono verificare. Con un positivo, autosorveglianza per tutta la classe e uso della mascherina Fffp2. Con due positivi, ci sarà una differenza: chi ha fatto 2 dosi di vaccino o è guarito da più di 120 giorni e non ha avuto la dose di richiamo si andrà in Dad per 10 giorni, mentre per gli altri autosorveglianza e lezioni in presenza.

“C’è stata una discussione articolata e serena, che si è conclusa all’unanimità: la scelta di fondo è che si torna ad una scuola in presenza e in sicurezza”, ha commentato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che ha sottolineato come per gli alunni tra 0 e 6 anni, sia stata decisa “la massima tutela”, mentre per i più grandi tutta la classe andrà in Dad con tre positivi. La didattica a distanza durerà solo per 10 giorni, “in modo che si sappia prima quando inizia e quando finisce”, ha evidenziato Bianchi.

Per quanto riguarda i tamponi, sono stati stanziati 92 milioni e 505mila euro per l‘esecuzione di test rapidi gratis, per l’attività di tracciamento dei contagi Covid sulla popolazione scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado, soggette all’autosorveglianza.

 

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