Oggi vi raccontiamo dell’iniziativa svoltasi giovedì scorso ad Albenga da parte della presidente dell’associazione Equus Lab di Castelbianco, Malvina Abbattista. Tra equini (camallo e mini horses) si sa, c’è intesa e così avendo saputo in super anteprima della sua idea non potevamo che appoggiarla in pieno e farci un pezzo di tragitto con lei, i suoi animali e gli amici che l’hanno accompagnata!
L’idea è quella di sensibilizzare sul tema della “pet therapy” soprattutto verso quelle persone più fragili, in difficoltà e come dice Malvina stessa “che per qualsiasi motivo, sia esso fisico o psicologico sono rimaste indietro e per le quali vale sempre la pena porgere una mano”. Il modo migliore che lei conosce glielo hanno insegnato i suoi animali. Da qui la “Malvinata” come essa stessa la definisce! Lunedì scorso durante una corsa mattutina le viene in mente di percorrere a piedi insieme a “5 dei suoi 24 cuori” la distanza che separa i suoi animali a Castelbianco dai luoghi dove possono essere di enorme conforto: l’ospedale di Albenga e l’istituto per anziani Trincheri.
In questo nostro spazio settimanale abbiamo deciso di mostrarvi il rovescio della medaglia, che i media accorsi non vi hanno raccontato, ovvero le testimonianze di chi ha percorso alcuni km insieme a loro. Le trekkinate liguri che amiamo di più…
VALENTINA
..ed è così che il giovedì mattina successivo ci troviamo di fronte alla Chiesa di Vesallo, frazione di Castelbianco.
Pochi minuti e compaiono i primi amici, così insieme decidiamo di raggiungere le stalle dove Malvina insieme ad un’amica è già intenta a stringere le capezze ai mini horses. Malvina si assicura che gli animali che ci sta affidando siano coccolati, tranquillizzati e protetti lungo il tragitto perché per loro è un esperienza nuova ed è fondamentale che non sia stressante. Lei è visibilmente emozionata e anche un po’ “invexendata”, d’altronde chi se lo immaginava che in 3 giorni dall’ idea si passasse alla pratica di percorrere 34 km (tra andata e ritorno) in un giorno per esaudire il sogno di portare i suoi animali negli ospedali?
Partiamo alle 6.30 in punto, la squadra a 4 zampe è composta da: Leonida e O’Neill (i due cuccioli di cane) e Attila (stallone), Mirtilla e Cenere. Scendiamo lungo la strada belli allegri, soprattutto Leonida che tira come un pazzo e Attila che da buon capo branco rimarca il suo ruolo. Lo sguardo è rivolto al cielo dove, complice il buio totale, godiamo di una cascata di stelle luminosissime incorniciate dalle vette della Val Pennavaire. Malvina intanto ci racconta di quando ha accolto i 3 mini horses. Mirtilla e Cenere sono sorelle, sia da parte di madre che di padre, cosa rara tra questi animali e nonostante la differenza di età le ha prese insieme proprio perché inseparabili. Attila invece, arrivato prima, ha una storia molto particolare: era di proprietà di una persona che lo teneva in giardino, ogni volta che c’era una gara automobilistica, di cui era evidentemente appassionata, lo “decorava” con perle e lustrini e lo portava con sé. Fortunatamente mi vien da pensare, ora è con Malvina!
Il morale è davvero alto e tutti non vediamo l’ora di arrivare alle strutture. Passando sotto le finestre delle case alcuni ci salutano e ci fanno un in bocca al lupo, il patron del ristorante Scola ci raggiunge con lo scooter per allungarci un “tocco di fugassa” e il sindaco di Castelbianco Franco Aurame ci incrocia all’imbocco del paese per la foto di rito. Ci assicura che ci vedremo lungo il percorso. Che bello vedere che tante persone si sono alzate di buon ora anche solo per salutarci e sostenere l’idea di Malvina.
Giunti a Cisano sul Neva incontriamo il sindaco Massimo Niero, la cui comunità ha recentemente donato “la stanza degli abbracci” proprio all’istituto Trincheri, perciò si dimostra particolarmente sensibile al progetto.
Sempre seguendo la statale finalmente raggiungiamo il primo obiettivo: l’ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga. All’ entrata ci viene incontro una signora dal cappotto colorato carica di leccornie sia per noi che per i mini horses: dolci e carote. Entriamo in fila indiana nel parcheggio e ci piazziamo all’ingresso per qualche foto in attesa di veder sbucare qualche infermiere, medico o paziente dalla finestra. Siccome l’ospedale è destinato ai casi covid, siamo coscienti che non sarà possibile avvicinarci ai pazienti con gli animali ma che emozione quando cominciano a sbucare le prime persone dai balconi. Infermieri e medici che si sbracciano per salutarci e noi tutti carichi di adrenalina per l’ impresa portata a termine.
Qualche minuto per i saluti anche ai primi curiosi e ai giornalisti che intervistano Malvina e noi la abbracciamo fieri di lei. Ci aspetta un bel pezzo di cammino per ritornare all’auto che abbiamo previsto fare lungo i sentieri. La sua camminata però non è certo conclusa: prossima tappa il centro storico di Albenga. Io però, complice altri impegni, devo tornare indietro.
FRANCESCA
Ore 4.30 Malvina apre il cancello e il saluto di Agata sveglia tutti. Le sue caprette e Diana (la pecora) sicuramente avrebbero riposato ancora un po’ ma non sanno che oggi è un giorno importante. È arrivato il fieno e tutti al proprio posto fanno colazione.
Ore 6.10 Malvina scende le scale e ad aspettarla ci sono Matilde, Marco, Valentina e Gloria. Si entra nel recinto di Equus Lab: si salutano tutti gli animali e ci si presenta tra noi!
Malvina con lo zaino in spalla sistema il campanaccio di Agata che porterà con sé lungo il tragitto, come se fosse li con noi. Ogni ragazza avrà con sé un animale, chi con il guinzaglio chi con la lunghina. Durante la camminata bisognerà fare tante coccole e interagire con il nostro compagno a quattro zampe e per nessun motivo bisognerà lasciare l’animale.
Ore 6.29 l’emozione c’è e si respira nell’aria. Si parte tutti in fila indiana, torce in testa e i fari della macchina con cui ci proteggeva Marco dalle retrovie. E da qui un alternarsi di silenzi, racconti, aneddoti della Malvi…un coro di ritornelli d’infanzia.
I primi incontri sono stati il sindaco di Castelbianco Aurame Franco e lo Chef Fausto Scola che ci ha omaggiato di un sacchetto di focaccia appena sfornata. Si spengono le luci dell’auto e si sveglia Castelbianco alle nostre spalle e Martinettoci accoglie. Si unisce Alessandra.
All’entrata di Cisano sul Neva, Marco parcheggia e entriamo tutti nel paese dove ci accolgono il sindaco Massimo Niero e la Polizia Locale. Sul tratto Cisano-Albenga chi si ferma con l’autovettura a salutare, chi si unisce al cammino, chi porta acqua, carote, cioccolatini, chi come Vivai Montina vuole partecipare all’iniziativa di Malvina donandole una corona di rosmarino e mandarini dolcissimi.
La seconda tappa è stata l’emozione di trovarsi alla rotonda davanti all’entrata dell’ospedale di Albenga, dove mentre venivano fatte le foto per poi fare arrivare al personale sanitario impegnato in emergenza Covid 19, si sono affacciati dalle finestre medici e infermieri. L’emozione era negli occhi di tutti, le urla dei grazie e gli applausi riecheggiavano in tutto il parcheggio….per poi salutare a gran voce con un RITORNEREMO da parte di Malvina.
Si riparte in perfetto orario direzione Piazza del Comune di Albenga: la gente dal centro storico seguiva Malvina e i suoi animali con il rispetto del distanziamento e della gratitudine. La piazza era piena di passanti, bambini nel passeggino, autorità e giornalisti. Tutti per dire SI all’iniziativa di Equus Lab. Qui con il sindaco Tomatis rifiatiamo un po’.
La voglia di arrivare davanti all’istituto Trincheri era ormai tanta. Arrivati lì davanti vi sono i militi della Croce Bianca di Albenga in rappresentanza della Pubblica assistenza e il presidente dell’istituto che dopo le foto di rito per immortalare l’arrivo a destinazione porta Malvina, i cavalli e i suoi cani accompagnati da grandi e piccoli all’interno del giardino privato dell’istituto. Lì ci sono alcune persone ricoverate scese per l’occasione, chi in carrozzina e chi con i deambulatori, che con la meraviglia accolgono tutti con un sorriso, una parola e una richiesta. Dai terrazzi i nonnini chiamano per un saluto. C’è anche chi non parla ma si emoziona.
L’amore di fare un girotondo per poter fare portare i cavalli a chi è seduto da anni su una sedia e da due anni non vede nessuno. L’amore di chi, con un camice bianco, si emoziona nel vedere i loro pazienti sorridere. L’amore di Malvina che in un giovedì di gennaio insieme ai suoi animali ha iniziato il cammino verso un progetto di solidarietà, di rispetto, di cura per chi è in una struttura, in una stanza di ospedale, l’amore verso la disabilità e l’indifferenza alla solitudine. Io ho concluso qui la mia esperienza, con il cuore pieno di Equus Lab.
PAMELA
È proprio dal Trincheri che parte il mio pezzo di trekkinata. Conosco Malvina qualche anno fa, ma la sensazione è quella di rivedere un’amica lontana…Percepisco come un filo invisibile che mi lega a lei nel profondo. Malvina fa parte di quella categoria di persone tanto dure e forti quanto tenere e fragili. Lei è esattamente quella che vedi, genuina, determinata, introversa, sincera e incredibilmente selvatica come lei stessa ama definirsi. Malvina ha gli occhi belli e il cuore grande e conosce bene il valore delle piccole cose, delle cose normali. Malvina sa che in un solo fiore è racchiuso un giardino, che in una sola goccia d’acqua puoi vedere l’oceano, che da una carezza nasce un abbraccio.
Viviamo in un mondo in cui i valori si perdono, in cui l’egoismo la fa da padrone, in cui facciamo fatica a renderci realmente conto delle fortune che abbiamo. Il gesto di Malvina ci fa riflettere su quanta differenza possano fare un semplice sorriso e un momento condiviso come quello di oggi.
Malvina da capo branco quale è ha fatto il ‘grande passo’, ora tocca ad ognuno di noi seguire le sue orme perché proprio ognuno di noi nel suo piccolo può fare la sua parte, come chi oggi ha partecipato anche solo per qualche chilometro.
Troveremo sempre sulla nostra strada qualcuno di più fragile o meno fortunato, e ci sarà sempre l’occasione di fare qualcosa, ci sarà sempre un piccolo gesto, che a te non costa nulla, in grado di regalare un’emozione.
Ecco cosa ha fatto Malvina, lei oggi ha regalato emozioni ricordandoci che questo potenziale è dentro ognuno di noi e sarebbe un immenso peccato non sfruttarlo.
FABRIZIO
Raggiungo il branco all’altezza di Bastia, sulla via del ritorno. Non conosco nessuno, ma grazie ai social sono riuscito a imbucarmi alla carovana. Malvina mi affida un mini horse e fin da subito, con un po’ di tensione, mi approccio a Mirtilla con entusiasmo. Era la prima volta che portavo a spasso un pony ma sono bastati pochi minuti e mi hanno rapito completamente la sua dolcezza e il suo trotto contagioso.
Lungo il tragitto sono rimasto sorpreso dallo sguardo delle persone soprattutto anziani e bambini che ci guardavano e salutavano con un’infinita enfasi. Una bella sensazione è una bella esperienza per un fine davvero nobile. W Malvina
IL CAMALLO
Erano le 7 di mattina di lunedì scorso quando mi vibra il telefono, un messaggio…Malvina. Mica un messaggio normale, no..un vocale di 3 minuti e 28 secondi. Blocco lo schermo e mi giro dall’altra parte. Quello che aveva registrato era il concepimento di tutto quello che bolliva nella mente la bionda più pazza del reame. Il resto è storia.
Quando la chiamo le dico che io giovedì avendo i bambini non avrei potuto accompagnarla nella sua impresa. In qualche modo però mi avvalgo dell’ausilio dei nonni e riesco a raggiungere il gruppo all’altezza di Leca, in bici da Loano, per dar senso alla fatica. Con stupore e felicità nel cuore la vedo sorridere, mi racconta, mi sorride, mi racconta sorridendo e io sono felice. Lei contagia…felicità. E insieme a lei vedo altre facce amiche, Pamela, Fabrizio…anche loro sorridenti. Ma quei sorrisi che fanno brillare occhi e anima. Resto poco. Ma non è mai poco il tempo che si impiega nella vita per essere felici. Ed io Malvina la conosco poco, ma quel poco basta per essere felici.
DANIELA
Spero di riuscire a spiegare perché ci sono momenti nella vita di ciascuno di noi che non sempre, poiché particolarmente intensi, sono facili da descrivere a parole.
Dopo aver salutato e ringraziato coloro che si sono spinti fin dove il loro fisico o i loro impegni lo hanno permesso, alla luce dell’ultimo lampione sulla provinciale di fondo valle, abbiamo intrapreso l’ultima salita di circa 2 km che ci separava dall’arrivo…il “nostro Nanga Parbat ” in quel momento. Stanche ma felici, alla luce fioca delle torce, con una playlist scelta da Malvina ad hoc, intravedevamo le luci del paese in lontananza. In sollievo. Le uniche parole che riuscivamo a dire erano rivolte a Cenere, Mirtilla e Attila che sembrano cedere e lasciarsi sopraffare dalla stanchezza.
“Dai Attila! Sei stato fantastico amore..dai siamo quasi arrivati…dai che manca poco” e lui fino ad un attimo prima quasi immobile ritrovava la forza e ripartiva al trotto per un paio di metri.
Le nostre ombre si riflettevano sui loro dorsi, i raggi di luce provenienti dai lampioni, qualche volta, illuminando i rami degli alberi, proiettavano a terra le loro sagome. Mio marito dietro in auto a proteggerci da auto o dalla possibilità di incappare in alcuni predatori provenienti dai boschi.
Un mix di emozioni indescrivibile, una sorta di intima solidarietà che aleggiava tra noi, silenzi che dicevano più di mille parole. Presenze che davano la carica per affrontare la poca strada rimasta, un’inezia se si pensa ai km percorsi da Malvina ed il suo branco, un’inezia che in questi casi sembra un’enormità.
E dopo tutto questo, quando l’unica cosa che vorresti fare sarebbe una doccia e buttarti sotto le coperte, trovare la forza di cucinare e terminare la serata in compagnia di una grande amica, soli, noi, i nostri ricordi, le nostre emozioni con il cellulare che squilla in continuazione e il tg che parla di un’idea nata così per caso. Una grande donnina con un grande cuore e una sensibilità sconfinata accompagnata da ma tre cavallini mitici.
“La rubrica del camallo” è a cura dell’associazione culturale “Due Zaini e Un Camallo” di Luca Riolfo e Valentina Staricco, volta alla promozione e alla riscoperta del patrimonio naturale e culturale della nostra regione, la Liguria. Seguici su instagram @_duezainieuncamallo_: clicca qui per leggere tutti gli articoli.