Genova. Il Comune di Genova ci riprova e abbassa le pretese. A distanza di quasi quattro anni dal precedente bando di gara per la vendita dell’ex scuola Quasimodo, nel quartiere di Ca’ Nova, nel Cep del ponente, la direzione demanio e patrimonio ha fatto uscire un nuovo bando di gara a evidenza pubblica. La vendita rientra in un più ampio piano di alienazione e valorizzazione di edifici pubblici che risale al 2008 e riguarda 35 immobili cittadini.
Il numero 32 è rappresentato, appunto, dall’edificio di via Podestà, che fino al 2006 era una scuola e che da allora si è invece trasformato in un covo per sbandati, centrale di spaccio, scenario per selfie in stile underground ma in ogni caso uno spazio degradato e pericoloso.
La base di gara è fissata a 880mila euro, un prezzo nettamente inferiore rispetto al milione e 100mila euro chiesti nel 2018 anche considerato lo stato di conservazione – pessimo soprattutto all’interno – dell’edificio. La gara scade il 22 febbraio.
Che, però, è un gioiello dell’architettura del Novecento. La mano è quella del genovese Aldo Luigi Rizzo, che progettò la scuola nel 1973. Se la struttura “ricorda qualcosa” è perché l’architetto è lo stesso che disegnò, negli anni Ottanta, le cosiddette Lavatrici, al Cep di Pra’, ma anche il quartiere popolare di Sant’Eusebio e il terminal traghetti a San Benigno.
L’edificio ha un volume importante: cinque piani più il piano terra e quello interrato. Si tratta di 5000 metri quadri di superficie lorda e 778 di superficie coperta.
Secondo il piano di valorizzazione e le analisi di mercato l’uso potrebbe essere di tipo sanitario, per una casa della salute o una rsa gestita da privati, oppure anche residenziale. Il quartiere è popolare ma la vista dalle finestre della ex scuola è invidiabile e l’esposizione a sud garantirebbe la salubrità dei locali, una volta adeguatamente ristrutturati.
In passato la Quasimodo era stata considerata come spazio per un hospice della associazione Gigi Ghirotti e in generale il territorio ha più volte chiesto che fosse trasformata in un centro di servizio per la cittadinanza.
L’edificio ha un’architettura molto caratterizzata: su una grande piastra a base quadrata di tre livelli si ergono due “torri” poste negli angoli che ospitano le aule e che si sviluppano per ulteriori tre livelli. La struttura è costituita da telai di cemento armato e acciaio che consentono la copertura di grandi luci e importanti aggetti. L’edificio è dotato di un doppio accesso, carrabile da via Podestà a est e pedonale sul fronte ovest.