Genova. E’ stato identificato dopo diverse ore dalla polizia locale l’uomo morto nel pomeriggio di lunedì 10 gennaio a Bolzaneto, Genova, investito mentre era in bicicletta da un autoarticolato sul ponte Divisione alpina cuneense.
Il ciclista, che era uscito senza documenti, si chiamava Valerio Parodi, aveva 66 anni – non una quarantina come inizialmente era stato stimato dalla municipale – e viveva con la moglie a Ceranesi, nell’immediato entroterra.
Si tratta del secondo incidente mortale dall’inizio del 2022, dopo l’investimento del 22enne Wenhan Cheng a San Fruttuoso nella sera di venerdì, e si tratta anche della seconda tragedia che riguarda un ciclista, vista la morte, nella sera di domenica, del medico Gianfranco Scasso, vittima di una caduta sulla e-bike nei sentieri del parco delle Mura.
Ma tornando all’incidente di Bolzaneto, se per gli agenti della sezione Infortunistica è stato difficile risalire all’identità del morto, lo è stato ancora di più evidenziare la dinamica di quanto accaduto, tuttora opaca.
Perché Parodi è stato sbalzato dalla sua bicicletta, una Colnago da corsa, con pedali clipless, diversi metri prima (una trentina) di dove si è fermata la due ruote. Il corpo del cicloamatore è quindi rimasto alle spalle del tir, mentre la bici era davanti al muso.
Il conducente del mezzo pesante sarà indagato, come da prassi d’altronde, per omicidio stradale. È stato portato in ospedale sotto shock per essere sottoposto agli esami tossicologici su alcol e sostanze stupefacenti.
La polizia locale ha anche fermato per raccoglierne le testimonianze alcuni automobilisti e passeggeri di vetture che si trovavano nella zona al momento dell’impatto.