Editoriale

Esonero Shevchenko, colpisce la tempistica: segnale di un rapporto ormai irrecuperabile

Alcune dichiarazioni del mister lasciavano presagire una diversità di vedute sul mercato rispetto alla Società

Genoa Vs Milan

Genova. Quello che colpisce è la tempistica dell’esonero. Due giorni dopo la bella prestazione in Coppa Italia, due giorni prima della trasferta di Firenze. Si tratta dell’epilogo di una situazione precipitata nel corso delle ultime settimane e diventata insostenibile nelle ultime ore. Finisce male tra Andrij Shevchenko e il Genoa.

Che qualcosa non andasse nello spogliatoio e forse nel rapporto con il direttore sportivo Johannes Spors (arrivato dopo il mister) era evidente. Alcune dichiarazioni dell’ucraino lasciavano presagire che, al di là dei risultati, qualcosa si era rotto. Sheva aveva scaricato sulla società la responsabilità dei primi acquisti arrivati (lui esigeva Miranchuk in primis), contro lo Spezia ha preferito non servirsi di Yeboah, mantenendo il 3-5-2 che ha fatto fare brutta figura ai due nuovi Ostigard ed Hefti, tra i protagonisti invece della partita contro il Milan. Partita che avrebbe potuto rappresentare una dimostrazione di come avrebbe potuto essere il Genoa 4-3-3 di mister Shevchenko con una serie di giocatori adatti al suo modulo. La realtà è che il cambio di panchina era già stato deciso, molto probabilmente. Forse, a far temporeggiare la Società, sono stati gli accordi economici con l’ucraino e definire il contratto del nuovo mister (in pole Bruno Labbadia). Intanto, per il match contro la Fiorentina, ecco i traghettatori Konko e Murgita. Konko, che allena l’under 17, è un ex rossoblù: cresciuto nel vivaio, ha debuttato poi in prima squadra nel 2007-2008.

L’impressione è che il tecnico non sia stato apprezzato anche dai giocatori stessi, con alcuni elementi che sembravano avere già una spada di damocle sulla testa a due mesi dall’inizio del calcio mercato. Condizioni psicologiche non certo ideali per lottare nelle retrovie.

Forse neanche Sheva è riuscito ad ambientarsi a dovere a Genova. Uomo di poche parole, alla prima esperienza in una squadra di club si è scontrato con una squadra in grande difficoltà. Si fa fatica a ricordare un momento in cui si sia lasciato andare a un sorriso di circostanza.

E così, l’uomo migliore a giudicare dallo scouting fatto in base alle statistiche tanto care ai proprietari del 777 Partners, è già arrivato al capolinea.

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