Scontro burocratico

Covid, pazienti positivi asintomatici in ospedale: attesa la circolare per non contarli nei ricoveri

Il Cts, però, si è detto contrario a non contare gli asintomatici nel bollettino sanitario. Secondo gli scienziati

Il punto tamponi della Croce Rossa alla stazione Principe

Liguria. Lo ha detto Bassetti e lo ha ribadito Toti, d’accordo con loro anche molti governatori: è necessario modificare le regole sul conteggio dei casi positivi da Covid-19. Ed eliminare il bollettino quotidiano che, secondo il virologo del San Martino, non fa altro che “mettere ansia alle persone e farci fare brutta figura agli occhi del mondo”. Il ministero della Salute sembra voler ascoltare in parte le richieste delle Regioni.

Dovrebbe infatti essere emanata a breve una circolare nella quale si stabilirà che i pazienti ricoverati in ospedale per cause diverse dal Coronavirus, se sono essi positivi ma asintomatici, saranno conteggiati come ‘caso’ Covid ma non tra i ricoveri dell’Area Medica Covid, “fermo restando il principio di separazione dei percorsi e di sicurezza dei pazienti”.

Immediato il plauso del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che ha già commentato le voci sulla possibile modifica: “Un nuovo passo verso il buonsenso e la semplificazione, come avevamo chiesto”, ha scritto sui social sottolineando che le Regioni andranno avanti con la proposta per cambiare il conteggio dei dati, che “speriamo possa presto diventare realtà senza ulteriori indugi”. Se sarà ufficializzata la circolare, il nuovo metodo di conteggio andrà ad influire anche sul passaggio di colore da bianco, giallo, arancione o rosso.

Il Cts, però, si è detto contrario a non contare gli asintomatici nel bollettino sanitario. Secondo gli scienziati, “non sorvegliare questi casi limiterebbe la capacità di identificare le variabili emergenti e non renderebbe possibile monitorare l’andamento della circolazione del virus”. Ma la circolare potrebbe risolvere il problema conteggiandoli come ‘casi’ per il tracciamento, ma non come impatto sulle strutture ospedaliere.

La circolare del ministero della Salute, inoltre, accoglierebbe una delle quattro richieste delle Regioni che erano pronte a inviare a Roma. Le altre tre riguardano l’eliminazione della quarantena per chi ha fatto il booster ed è positivo ma senza sintomi. Isolamento di una settimana, invece, per i tri-vaccinati sintomatici, ma senza l’obbligo di fare il tampone una volta trascorsi i sette giorni in casa. Infine, quella di aumentare dal 50 all’80% la capienza dei mezzi pubblici.

Sileri: “Nel bollettino serve specificare i dati per fare capire la reale efficacia dei vaccini, altrimenti si porge il fianco ai complottisti”

Sull’argomento si è espresso anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Io sono per la trasparenza dei dati e ho fame di dati, perché più dati hai più è facile spiegare le misure che prendi. Il punto è quello che comunichi alla popolazione: oggi devo comunicare i positivi o i ricoveri? Quei positivi prevalentemente hanno un piccolo raffreddore, alcuni sono andati in ospedale. Dire quanti sono i ricoveri e specificare se sono omicron o delta, se sono vaccinati o non vaccinati, se hanno altre patologie o no, questo aiuta la popolazione a capire meglio la situazione e a capire che il vaccino serve ed è efficace”, ha detto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus.

Se invece i dati vengono buttati lì così, senza spiegare che la maggior parte dei positivi non ha sintomi, offri anche il fianco ai complottisti stile Napalm51 di Crozza che vanno sui social o in tv a dire la cazzata di turno che crea scompiglio in quei milioni di italiani che ancora non si sono avvicinati alla vaccinazione per vari motivi – ha poi aggiunto – Dare i dati in forma più fruibile, più semplice e spiegarli meglio sicuramente avvicina alla vaccinazione. Ad esempio dei positivi andrebbe dato il trend settimanale, quindi ciò che dice Bassetti è corretto. Quotidianamente bisogna dare il numero dei ricoveri, spiegandolo”, ha concluso Sileri.

Bassetti: “I numeri vanno dati bene oppure meglio non darli se servono solamente a soddisfare l’edonismo di qualche burocrate del Ministero”

“Tutto quello che ho sentito negli ultimi giorni mi fa pensare che qualcuno al Ministero della Salute sia particolarmente affezionato ad un bollettino giornaliero che non serve a nessuno. Non serve ai medici perché non dà informazioni mediche e non serve alla popolazione perché dà informazioni anche molto fuorvianti”, ha affermato Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, durante il suo intervento nella trasmissione Restart 264 su Cusano Italia TV.

“Nessuno dice che bisogna fare una censura come qualche giornale ha detto interpretando male le mie parole – ha proseguito il virologo – Io vorrei che i numeri vengano dati in modo che servano a qualche cosa, così come sono dati servono solo a stimolare ansie e a mettere insieme mele, pere, arance e meloni. Noi avremmo bisogno di un report che ci dicesse quanti dei positivi giornalieri sono veramente nuovi positivi perché il dato che arriva dal Ministero prende tutti i tamponi positivi e non dice se qualcuno che è positivo oggi era positivo anche ieri”.

E poi aggiunge: “C’è una quantità enorme di duplicazione di soggetti. Ci sono persone che fanno due tamponi al giorno tutti i giorni, quelli vengono contati, quindi non abbiamo il numero reale di contagiati. Inoltre il bollettino non specifica quanti sono asintomatici e quanti sintomatici, quanti stanno a casa e quanti in ospedale. Il report dei ricoveri ospedalieri è anacronistico ormai dopo 700 giorni. Mettere insieme chi entra in ospedale con la polmonite da covid e chi entra con un braccio rotto ed ha un tampone positivo, non è corretto perché i due non hanno lo stesso peso sugli ospedali. Poi non viene specificato chi è vaccinato, chi non è vaccinato, chi è vaccinato con tre dosi. O i numeri li diamo bene oppure meglio non darli se servono solamente a soddisfare l’edonismo di qualche burocrate romano”.

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